I killer di Jhonny Sulejmanovic, 18enne ucciso la notte scorsa in via Varsavia, alla periferia di Milano, si erano già recati più volte, nel corso della giornata, al suo furgone, probabilmente per discutere. Non è ancora chiaro se nelle ore precedenti la vittima avesse incontrato tutte e tre le persone che hanno partecipato al delitto o soltanto una o due, ma le targhe delle auto di cui si sono serviti i presunti responsabili sono state già identificate. Il gruppetto è tornato per l'ultima volta al furgone Fiat Ducato in cui si trovava il ragazzo con la moglie poco dopo le 3 del mattino e, dopo avere infranto i vetri a colpi di bastone, uno di loro ha sparato alcune volte. Il pm di turno Pasquale Addesso disporrà nelle prossime ore l'autopsia sul corpo del 18enne che, da un primo accertamento, sembra essere stato colpito tre volte. Gli investigatori hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza e hanno iniziato ad ascoltare possibili testimoni. Tra questi anche la moglie di Sulejmanovic, che è riuscita a scendere dal furgone e ad allontanarsi appena ha capito ciò che stava accadendo, e i genitori, che vivono a loro volta in un camper nella zona.
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