"Ad oltre due anni dall'inizio dell'illegale invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa, il Governo della Repubblica Italiana è rappresentato da un Ministro e Vicepresidente del Consiglio dei ministri che non rinnega né i rapporti di collaborazione con il partito di Vladimir Putin né le sue dichiarazioni di elogio a Putin stesso. Alla luce di queste considerazioni, il Ministro Salvini non può rappresentare degnamente la Repubblica Italiana ma, anzi, dimostra di non esercitare appieno le proprie funzioni nell'interesse esclusivo della nazione". Sono queste le motivazioni contenute nella mozione di sfiducia formalizzata oggi da Azione, a prima firma di Matteo Richetti. E sostenuta, con tante firme, da altri partiti dell'opposizione, dal Pd fino ai verdi e a sinistra italiana. "Per tali motivi: visto l'articolo 94 della Costituzione; visto l'articolo 115 del Regolamento della Camera dei deputati- conclude il dispositivo - esprime la propria sfiducia al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e Vicepresidente del Consiglio dei ministri, senatore Matteo Salvini, e lo impegna a rassegnare immediatamente le proprie dimissioni. Nel documento si fa anche riferimento alla firma da parte di Salvini dell'accordo con Sergei Zheleznyak, vicesegretario generale del Consiglio per le relazioni internazionali del partito politico russo "Russia unita" afferente al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, il quale era già stato a capo del partito fino al 2012; tale accordo, sottoscritto a Mosca in data 6 marzo 2017, in base al punto 8) aveva una durata pari a cinque anni e si è automaticamente rinnovato il 6 marzo 2022, successivamente, quindi, all'invasione russa dell'Ucraina.
Ultima oraFormalizzata la mozione di sfiducia di Azione contro Salvini