"In queste settimane, tra rettori, insegnanti, politici, personaggi istituzionali, abbiamo sentito usare parole che riguardano la Shoah, distorte, fuori contesto, ribaltate verso Israele e gli ebrei". Lo ha detto la presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, evitando di fare nomi ma riferendosi "al modo in cui il saluto romano dipende da contesti e circostanze, all'uso del termine genocidio nei commenti sul processo alla Corte dell'Aja". "E - ha aggiunto - con estremo rispetto, riguarda anche la Chiesa: abbiamo ascoltato appelli che sminuiscono il riconoscimento del 7 ottobre come atto terroristico".
Ultima oraDi Segni, da politici e rettori parole distorte sulla Shoah