Mercoledì 24 Aprile 2024

Musetti vola ai quarti tra gli applausi di Firenze

Il 2002 di Carrara domina Miralles e conquista il pubblico con una delle sue prestazioni più belle in carriera

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di Paolo Franci

Su quella stop volley pazzesca che griffa il 5-0 nel secondo set, il ruggito del PalaWanny è altrettanto pazzesco. Lorenzo Musetti si porta la mano all’orecchio come a dire: "Come? Non vi sento?!" e, se possibile, quel ruggito di entusiasmo s’arrampica ancor di più tra i decibel. Il 6-3, 6-0 è ormai dietro l’angolo e questo è solo un dei colpi fantastici con i quali il classe 2002 - non dimentichiamolo - di Carrara ha deliziato il pubblico fiorentino, trascinandolo in un vortice di stupore ed entusiasmo che, con Sonego battuto proprio da Zapata Miralles e con la cucente delusione Berrettini, era rimasto lì, come l’acqua in una Moka che non ne vuole sapere di funzionare.

Mentre seguiamo il modo, perfetto nella tattica e nella prestazioni, in cui Lollo Musetti deframmenta il tennis dello spagnolo - talmente frustrato sul 3-0 del secondo set, dopo il secondo break subito figlio di un recupero su palla corta dell’azzurro e rovescio lama di Goldrake, dal tirare via la racchetta cercando di calpestarla - cerchiamo di capire se è l’entusiasmo che ci fa vedere il miglior Lorenzo della stagione e tra i migliori in carriera, o se è davvero così. Ci penserà lui, una volta finito il match, con l’aria che definire soddisfatta è dire poco a confermare: "No, non me lo aspettavo un esordio così, soprattutto perchè Miralles gioca un tennis difficile da ’sfondare’. Non ho dubbi, questa è una delle migliori prestazioni della mia carriera". Lasciate stare che lo spagnolo è numero 74 del mondo. Qui a Firenze le classifiche tradiscono e ne sa qualcosa Berrettini. Il punto è come Musetti ha - come direbbe Guillermo Vilas - convinto l’avversario che non ci sarebbe stato nulla da fare. Avrebbe perso e basta. E così è stato. Non guardiamo al punteggio o alla classifica dell’avversario - che ha lottato durissimo almeno fino a metà del secondo set - ma al modo in cui Lorenzo è migliorato atleticamente, ad esempio. Sul campo si muove più leggero come uno che studia da Roger (esageriamo), non molla una palla che è una ed è aumentata la concetrazione sul punto. Della tecnica sublime, sappiamo tutto. Per non parlare del servizio, migliorato nettamente. Dirà, su questo tema, Lorenzo: "E’ un momento molto bello, si vedono i frutti del lavoro. Sono maturato anche in allenamento e questa è stata una stagione importante nella quale ho vinto match importanti e un trofeo. Eppoi c’è il calore di questo pubblico, con loro a sostenermi posso arrivare ovunque". Altro ruggito. In un momento in cui i nostri sembrano aver perso smalto, Lollo si gioca i quarti con Mackenzie McDonald, tipo tosto contro il quale, diciamolo, si è battuto alla grande il nostro Francesco Passaro, bravissimo a riaprirla nel secondo set quanto l’americano pareva in fuga e sconfitto alla fine 7-5, 7-6.