Mercoledì 24 Aprile 2024

Milik rigore alla Jorginho, la Juve non vince più

E’ 1-1 a Bologna: due penalty decisi dalla sala Var perché il monitor non va. Orsolini segna il suo, il polacco sbaglia goffamente, poi rimedia .

di Gianmarco Marchini

Cercavano entrambi il riscatto, ma trovano un pareggio. Al culmine di una partita sporca, certo non bellissima, ma gonfia di occasioni, Thiago Motta e Massimiliano Allegri devono spartirsi un punticino che non stravolge la vita di nessuno: in meglio, chiaramente. Non riesce a riscrivere la Storia, il Bologna, che in casa non batte la Juventus addirittura dal 1998: ha aspettato questa gioia venticinque anni, il pubblico del Dall’Ara (ieri con il record stagionale di trentamila spettatori) e dovrà aspettare ancora. Diverso il sapore dell’attesa per i bianconeri, che hanno sempre meno tempo per cambiare la storia di questa stagione sbagliata e maledetta e destinata a chissà quale epilogo. La Juventus, intanto, resta in piedi, attaccata alla qualificazione in Champions e a una semifinale in Europa League per evitare quella parola che Allegri e Giannis Antetokounmpo non contemplano: fallimento. Ma fallimento sarebbe, poco da dire.

ll punto di ieri permette ad Allegri di mettere un piccolo mattoncino in più a difesa del terzo posto. Ma il muro dei 60 punti resta pericolosamente insidiato dal terzetto Inter-Milan-Roma a 57, e sei partite ancora da giocare sono un’eternità. Soprattutto se la Juventus continua a essere quella di ieri, che è poi la stessa ormai da tanti mesi: incerta dietro e a centrocampo e troppo tenera davanti. A Bologna Allegri ha rischiato ancora di perdere, ma almeno è riuscito a fermare l’emorragia di quattro sconfitte consecutive, tra il campionato e l’eliminazione in Coppa Italia con l’Inter, ferita questa ancora freschissima. Alla fine avrebbe potuto anche vincerla, il vecchio Max, perché nell’economia dei 90’, i suoi creano di più e la chance sprecata a porta vuota da Soulé a cinque minuti dalla fine riecheggerà a lungo. E non è l’unico rimpianto, perché specie nel primo tempo la Juve crea e dilapida: almeno cinque le occasioni enormi, tra cui spicca il rigore calciato da Milik (31’) alla Jorginho. Sottinteso: il Jorginho che contro la Svizzera ci costò il mondiale. Corsetta lenta e tiro molle tra le mani di uno Skorupski che nell’occasione deve solo aprire i guantoni, mentre è prodigioso in diverse altri momenti, come nella doppia parata su Fagioli (27’). Perfetto, invece, il rigore dell’1-0 che al 10’ aveva sbloccato la gara: a segnarlo il migliore del Bologna, Orsolini, uno che l’azzurro fatica a conquistarlo, come fatica addirittura a essere titolare con Thiago (nelle ultime quattro sempre partito dalla panchina). Nono gol in campionato per il 7 rossoblù che stabilisce il nuovo primato personale. Curioso come sui due rigori sia decisivo l’intervento del Var dalla centrale di Lissone, perché al Dall’Ara non funziona il monitor. Nella ripresa, i ruoli si invertono: Orso scompare, ritorna prepotentemente in scena Milik bravissimo al 15’ con un diagonale a capitalizzare una bella azione di Iling jr. L’ingresso del ragazzino cambia la gara. Il suo scarso impiego è una delle tante cose nella lista dei detrattori di Allegri.