Mercoledì 24 Aprile 2024

Taddeo di Bartolo maestro del polittico

La Galleria Nazionale dell’Umbria propone una monografica: cento tavole dell’artista senese simbolo del distacco dal Medioevo

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La nuova stagione d’arte della Galleria Nazionale dell’Umbria si apre con il raffinato e prezioso omaggio a Taddeo di Bartolo nella prima mostra monografica mai dedicata al pittore senese (1362 circa – 1422), una delle più significative presenze artistiche dell’epoca, in patria e non solo. Cento tavole, esposte a Perugia da domani fino al 7 giugno, permetteranno così di tracciare la sua parabola artistica, dalla fine degli anni ottanta del Trecento fino al 1420-22, e ricostruirne la carriera di maestro itinerante, che si spostò tra Toscana, Liguria, Umbria e Lazio al servizio di famiglie potenti, autorità pubbliche, grandi ordini religiosi e confraternite. In un passaggio ben avvertibile dagli echi medievali ai nuovi modi dell’epoca che stava nascendo.

Taddeo fu esponente di quella schiera di artisti (lui sicuramente tra i maggiori) che rappresentano alla perfezione il distacco tra due mondi, due visioni, due concezioni di intendere il colore, i protagonisti, le intonazioni.

La mostra è curata da Gail E. Solberg, la più accreditata studiosa del pittore e proporrà 100 tavole, con prestiti da prestigiosi musei internazionali e la collaborazione decisiva di enti e istituti italiani per una panoramica completa dell’arte di Taddeo. Si va dalla prima opera firmata e datata (alla quale apparteneva l’Annunciazione del 1389, dal Kode Museum di Bergen in Norvegia) fino alla Madonna Avvocata del Museo di Arte Sacra di Orte del 1420, passando attraverso prove capitali della sua carriera quali il polittico di Montepulciano, di cui si espongono le tre cuspidi, e l’imponente polittico della Pinacoteca di Volterra.

Di certo l’artista è stato il più grande maestro del polittico del suo tempo. E la mostra punterà l’accento su questa forma d’arte sacra, con pale complete e tavole disassemblate che verranno riaffiancate e consentiranno di ricomporre per la prima volta i complessi di appartenenza. Per l’occasione verrà allestito un ambiente che ricrea l’interno di una chiesa francescana ad aula e qui sarà ricostruito l’imponente apparato figurativo della Pala di San Francesco al Prato di Perugia, oggi smembrata. La Galleria Nazionale ne conserva 13 elementi ai quali si aggiungeranno le parti mancanti, finora individuate. Dal Palazzo Ducale di Gubbio giungeranno le otto tavolette a tempera su fondo oro con figure di Santi, originariamente appartenute al polittico della chiesa eugubina di San Domenico (acquistate di recente dal Mibact che ha esercitato il diritto di prelazione per il loro eccezionale interesse storico-artistico) fino ad ampliare lo sguardo sugli stendardi processionali o le piccole tavole di devozione privata.

Ci sarà spazio anche per l’attività di Taddeo di Bartolo come frescante grazie a una ricostruzione video in 3D degli affreschi della cappella del Palazzo Pubblico di Siena in un progetto multimediale che testimonia i restauri e le indagini diagnostiche in occasione della mostra. A corredo un catalogo scientifico (Silvana Editoriale) e una favola su Taddeo per i più piccoli.