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Star bene con sè e gli altri, la felicità per gli adolescenti

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La felicità per gli adolescenti? Evoca “soprattutto in loro l’idea di star bene con sé e con gli altri”. È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

 

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità, caratterizzandola talvolta con la negazione di determinate sensazioni oppure con l’esplicitazione delle circostanze in cui ne fanno esperienza.

 

Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni: la più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.

 

La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.

 

La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.

 

La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.

 

Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

 

Ancora, gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. Tra le attività quella sportiva emerge essere legata alla loro felicità, soprattutto in termini di soddisfazione per risultati e padronanza.

 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni, ma significativamente solo per quanto riguarda la soddisfazione di vita, le emozioni positive e l’ottimismo.

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