Medicina

Scoliosi, così si corregge la colonna vertebrale scompensata

di
Roberto Baldi
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In termini sintetici la scoliosi si può definire come una deviazione laterale, permanente, della colonna vertebrale associata alla rotazione dei corpi vertebrali con curvatura della colonna che può provocare deformità e dolore. Se non vi è rotazione dei corpi vertebrali non si può parlare di scoliosi e l’anomalia prende il nome di paramorfismo, che tende alla risoluzione spontanea durante l’accrescimento e non necessita di trattamenti particolari.

 

Le scoliosi si dividono in idiopatiche nel 70-80% dei casi, se insorgono senza una causa apparente; il rimanente 20-30% è rappresentato dalle scoliosi congenite o acquisite (per esempio in seguito ad un trauma, infezioni, tumori o artrite).

 

Lo squilibrio tra sviluppo scheletrico e muscolare rappresenta la principale causa di comparsa di queste deformità. Per questo motivo le scoliosi idiopatiche compaiono prevalentemente nell’età infantile e puberale, nel periodo in cui l’accrescimento osseo è maggiore.

 

La scoliosi colpisce prevalentemente le femmine rispetto ai maschi (con un rapporto 7:1). In particolare le femmine hanno maggiori probabilità di sviluppare scoliosi gravi (8:1) mentre per le forme più lievi il rischio è inferiore (1,2:1). Le probabilità di un figlio di una madre scoliotica di sviluppare la scoliosi sono 10 volte maggiori rispetto ad un individuo figlio di madre normale.

 

Su 1.000 bambini, da tre a cinque sviluppano curvature vertebrali abbastanza serie da richiedere una cura; la scoliosi idiopatica degli adolescenti (provocata cioè da cause sconosciute) è il tipo più frequente, viene diagnosticata non prima dei 10 anni e le ragazze sono maggiormente a rischio. Ci può essere una causa ereditaria: se un bambino ha un genitore, un fratello o una sorella affetto da scoliosi idiopatica, si prospetta la possibilità che vi incorra anche lui.

 

Molti pazienti non avranno bisogno di alcun trattamento e solo una piccola frazione richiede di essere sottoposta ad intervento chirurgico da riservare a casi conclamati.

 

Ci si domanda ancora se gli esercizi per la schiena aiutino a migliorare la scoliosi, ma al di là dei miglioramenti che sono solo parziali, l’esercizio fisico è da raccomandare per lo stato di salute generale e per lo sviluppo di endorfine, meglio conosciute come ormoni del benessere ovvero prodotti a livelli dell’ipofisi, nel cervello, dotate di proprietà analgesiche, antidepressive e di controllo delle attività nervose superiori. Unica raccomandazione: evitare i carichi eccessivi e l’impegno monolaterale per il distretto corporeo più direttamente interessato.

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