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Scoliosi, così si corregge la colonna vertebrale scompensata

L'anomalia può avere cause ereditarie, viene diagnosticata non prima dei dieci anni, le femmine sette volte più colpite dei coetanei maschi

24/07/2022 - di Roberto Baldi

In termini sintetici la scoliosi si può definire come una deviazione laterale, permanente, della colonna vertebrale associata alla rotazione dei corpi vertebrali con curvatura della colonna che può provocare deformità e dolore. Se non vi è rotazione dei corpi vertebrali non si può parlare di scoliosi e l’anomalia prende il nome di paramorfismo, che tende alla risoluzione spontanea durante l’accrescimento e non necessita di trattamenti particolari.

 

Le scoliosi si dividono in idiopatiche nel 70-80% dei casi, se insorgono senza una causa apparente; il rimanente 20-30% è rappresentato dalle scoliosi congenite o acquisite (per esempio in seguito ad un trauma, infezioni, tumori o artrite).

 

Lo squilibrio tra sviluppo scheletrico e muscolare rappresenta la principale causa di comparsa di queste deformità. Per questo motivo le scoliosi idiopatiche compaiono prevalentemente nell’età infantile e puberale, nel periodo in cui l’accrescimento osseo è maggiore.

 

La scoliosi colpisce prevalentemente le femmine rispetto ai maschi (con un rapporto 7:1). In particolare le femmine hanno maggiori probabilità di sviluppare scoliosi gravi (8:1) mentre per le forme più lievi il rischio è inferiore (1,2:1). Le probabilità di un figlio di una madre scoliotica di sviluppare la scoliosi sono 10 volte maggiori rispetto ad un individuo figlio di madre normale.

 

Su 1.000 bambini, da tre a cinque sviluppano curvature vertebrali abbastanza serie da richiedere una cura; la scoliosi idiopatica degli adolescenti (provocata cioè da cause sconosciute) è il tipo più frequente, viene diagnosticata non prima dei 10 anni e le ragazze sono maggiormente a rischio. Ci può essere una causa ereditaria: se un bambino ha un genitore, un fratello o una sorella affetto da scoliosi idiopatica, si prospetta la possibilità che vi incorra anche lui.

 

Molti pazienti non avranno bisogno di alcun trattamento e solo una piccola frazione richiede di essere sottoposta ad intervento chirurgico da riservare a casi conclamati.

 

Ci si domanda ancora se gli esercizi per la schiena aiutino a migliorare la scoliosi, ma al di là dei miglioramenti che sono solo parziali, l’esercizio fisico è da raccomandare per lo stato di salute generale e per lo sviluppo di endorfine, meglio conosciute come ormoni del benessere ovvero prodotti a livelli dell’ipofisi, nel cervello, dotate di proprietà analgesiche, antidepressive e di controllo delle attività nervose superiori. Unica raccomandazione: evitare i carichi eccessivi e l’impegno monolaterale per il distretto corporeo più direttamente interessato.