Questione di naso: la rinoplastica aiuta a battere i complessi

Santanché: nel correggere il setto nasale in molti casi, oltre alla resa estetica, andiamo a migliorare anche la funzione respiratoria

di MAURIZIO MARIA FOSSATI -
23 gennaio 2022
Cosmetic surgeon examining female client. Doctor checking woman's face, nose before plastic surgery. Surgeon or beautician hands touching woman face. Rhinoplasty

«Quasi tutti i bambini hanno un bel naso – afferma Paolo Santanchè, specialista in chirurgia plastica a Milano –. Gli eventuali problemi arrivano dopo, quando nell’adolescenza il viso assume un aspetto diverso. Ed è soprattutto il quell’età che la componente psicologica ha il sopravvento: chi non si piace vive male ed è vittima di complessi. Ecco perché ricorrere alla rinoplastica può migliorare la qualità della vita e spesso, dando sicurezza, anche il carattere».

 

Dottor Santanchè, cosa consiglia a chi desidera sottoporsi a un intervento? «Innanzitutto di scegliere bene il medico che deve essere uno specialista in chirurgia plastica. È poi importante che tra medico e paziente si instauri un buon rapporto di fiducia, un ‘feeling’ che porta all’analisi e alla serena messa a fuoco dell’obiettivo da raggiungere. È infatti fondamentale il tenere conto che ogni volto deve avere una sua armonia che deve essere rispettata quando si interviene chirurgicamente. La ‘nuova’ bellezza estetica deve nascere anche dalla visione d’insieme del viso».

 

Ma dove è meglio farsi operare? «In una sala operatoria dove possano lavorare insieme un chirurgo e un anestesista. Per legge e per ovvie norme di sterilità e sicurezza, in Lombardia la chirurgia estetica non può essere fatta in un semplice ambulatorio. I day surgery e le case di cura sono invece abilitati perché hanno sale operatorie a norma e la disponibilità di farmaci ospedalieri. Ma purtroppo la legge non sempre viene rispettata. E a rischiare è soprattutto il paziente».

 

Un normale intervento dura solitamente meno di un’ora in anestesia totale. Ma poi, come si svolge la convalescenza? «Dopo un breve periodo di osservazione, il paziente può rientrare a casa in giornata. Solitamente vengono inseriti nelle narici due tamponcini che verranno estratti dopo 2-4 giorni, a seconda del tipo di intervento. Sfilarli è indolore poiché questi tamponi sono di materiale speciale antiaderente che quindi non si ‘incolla’ nelle narici. A supporto della nuova fisionomia viene messo un archetto di plastica esterno che proteggerà il naso per circa una settimana. Appena scoperto, il naso apparirà un po’ gonfio, ma già molto bello. La piena funzionalità l’avremo dopo un mese o poco più».

 

Rifare il naso per estetica porta spesso anche a miglioramenti funzionali. È vero? «Certamente. Un bravo chirurgo plastico, quando necessario, è in grado di migliorare anche la funzione respiratoria riposizionando il setto nasale. Tenete conto che mediamente il 70% dei nasi ha una deviazione congenita del setto. Il miglioramento estetico, quindi, può anche essere l’occasione per una buona messa a punto funzionale».