Alimentazione

Omega 3, i grassi buoni che arrivano dal mare

di
Lorenzo Pedrini
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Amici del cuore, come ribadito di recente anche dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), e pure del cervello, ma nemici giurati, in quanto lipidi ‘buoni’, del colesterolo e dei trigliceridi. Sono gli Omega 3, i preziosi acidi grassi polinsaturi che l’uomo, incapace di produrli autonomamente, ha imparato a cercare nel mare.

 

Affidandosi a chi, come il Gruppo Nueva Pescanova, possiede una lunga esperienza in materia di sfruttamento sostenibile degli oceani e di gestione di una filiera che cela infiniti benefici per la nostra salute. Innanzitutto perché proprio le carni del pesce bianco e azzurro, ma anche quello di crostacei e cefalopodi, sono significative fonti naturali di Omega 3 accessibili agli esseri umani, tanto di quelli del tipo EPA (l’acido eicosapentaenoico) quanto di quelli classificati come DHA (l’acido docosaesaenoico). E, detto di come queste molecole agevolino il corretto funzionamento del sistema cardiovascolare e contribuiscano a stabilizzare la pressione sanguigna e i livelli di trigliceridi e colesterolo, le loro proprietà benefiche accertate non si fermano certo qui.

 

Spaziando, in particolare nella forma DHA, dalla conservazione delle funzioni neuronali degli adulti al supporto allo sviluppo cerebrale del feto, e nei neonati allattati da donne che li assumono in quantità sufficienti, senza dimenticare l’aiuto che recano al mantenimento di una buona funzione visiva e allo sviluppo funzionale dell’ occhio nei più piccoli. Mentre ora, stando alle ricerche in corso, la scienza sta valutando il potenziale degli Omega 3 anche sul piano della prevenzione di vari tipi di cancro, dell’asma infantile e di diverse malattie neurodegenerative, Morbo di Alzheimer compreso.

 

Anche senza voler sottrarre il lavoro ai ricercatori, però, già è chiaro come questi acidi grassi costituiscano un’ulteriore valida ragione per integrare i prodotti ittici, sia freschi che surgelati, nella nostra dieta, tenendo presente che bastano un trancio o due bastoncini di merluzzo per coprire la dose giornaliera raccomandata di Omega 3. E pure, nelle stesse porzioni, per incamerare quei sali minerali (su tutti il selenio, il fosforo e lo iodio, ma non vanno dimenticati il ferro, il rame e lo zinco) anch’essi presenti, assieme ad alti quantitativi di proteine nobili, nei pesci e nei frutti di mare.

 

La sola condizione, ovviamente, è che si tratti di prodotti di alto livello qualitativo, come nel caso dei filetti di nasello e merluzzo Pescanova, già preparati e puliti, o dei gamberi e dei calamari pronti, dopo essere stati pescati e surgelati dalla stessa multinazionale spagnola, a tuffarsi nella padella. Oppure, ancora, nei prodotti impanati e pastellati, come quei bastoncini di merluzzo impanati che, con uno spuntino di soli 100 grammi, soddisfano appieno la quantità giornaliera raccomandata di EPA e DHA. O, infine, anche nei surimi Pescanova, magari meno noti al pubblico e meno nobili di uno scampo, ma pur sempre ottimi per fare il pieno di nutrienti e ‘grassi’ buoni.

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