Obesità e sovrappeso: “Prevenire, una priorità a partire dall’infanzia”

L’obesità è una condizione che impatta gravemente sulla salute. Il cardiologo Giuseppe Musumeci, primario all’Ospedale Mauriziano di Torino

di MARINA SANTIN
25 aprile 2025
L’obesità è una condizione che impatta gravemente sulla salute. Giuseppe Musumeci, direttore S.C. Cardiologia, Ospedale Mauriziano di Torino e responsabile...

L’obesità è una condizione che impatta gravemente sulla salute. Giuseppe Musumeci, direttore S.C. Cardiologia, Ospedale Mauriziano di Torino e responsabile...

L’obesità è una condizione che impatta gravemente sulla salute. Giuseppe Musumeci, direttore S.C. Cardiologia, Ospedale Mauriziano di Torino e responsabile scientifico del congresso ’Change in Cardiology’, che di recente ha indagato il legame tra sovrappeso, obesità e malattie cardiovascolari, spiega che "l’obesità è correlata a patologie meccaniche, ovvero problemi muscolo-scheletrici come artrosi, coxoatrosi e gonartrosi; respiratorie, in particolare apnee notturne; e cardiovascolari, con un aumento del rischio di fibrillazione atriale, aritmia, accidenti celebro-vascolari e coronaropatie (+50%), la prima causa di morte nell’obeso".

In Italia gli obesi sono più di quattro milioni, circa il 10% della popolazione, una platea ampia in cui rientrano molti pazienti cardiopatici. "Gli obesi, con un indice di massa corporea (BMI) superiore a 30, sono il 20% – sottolinea Musumeci – quelli soprappeso, con BMI superiore a 27, il 40%”. Preoccupa poi l’età. Le malattie cardiovascolari tradizionalmente colpiscono in modo significativo la fascia 45-65 anni, ora le vediamo già dai 35 anni. Essendo legate ai fattori di rischio, prima avviene l’esposizione, più precoce è la malattia. Ecco perché è fondamentale prevenirla già in età infantile".

La prevenzione

La prevenzione e la cura delle malattie cardiache nei pazienti obesi e in soprappeso diventa quindi una priorità e quattro centri italiani, gli organizzatori di Change in Cardiology (AO Mauriziano di Torino, Ospedale di Rivoli AslTo3, AOU Maggiore della Carità di Novara e il Policlinico San Martino di Genova), hanno creato dei Percorsi Diagnostico-Terapeutici multidisciplinari. "L’approccio all’obesità – dichiara Musumeci – è sempre stato dare al paziente dei consigli per cambiare il suo stile di vita. Noi, abbiamo creato un percorso in cui, diagnosticato il sovrappeso o l’obesità e informato il paziente sulla sua condizione, si procede attivando la dietologia clinica, che interviene sullo stile di vita e con una dieta personalizzata, e proponendo una strategia terapeutica con semaglutide o tirzepatide, due farmaci che garantiscono una perdita di peso rispettivamente del 10% e fino al 20-25%".

Prendersi cura del proprio cuore però, deve essere un impegno quotidiano, "la cosa più importante è abbattere i quattro fattori di rischio tradizionali, quindi non fumare, controllare l‘ipertensione, verificare la presenza di diabete e monitorare il colesterolo LDL. Bisogna poi mantenere un peso normale e agire sullo stile di vita, a partire all’attività fisica che è una vera terapia. Bastano 150 minuti di esercizio a settimana, meglio se aerobico, per ridurre del 30% la mortalità cardiovascolare. Fondamentale anche un’alimentazione corretta ed equilibrata, ricca di fibre, verdura e frutta e povera di alimenti elaborati, carne rossa, insaccati, zuccheri e dolci".