Malattie del cervello prima causa di disabilità. Cefalea e demenza le più diffuse
Al via strategia legata al manifesto One Brain, One Health della Società italiana di neurologia. Ministro Schillaci: 35 milioni a Fondo Alzheimer
Riflettori puntati sulla Strategia italiana per la salute del cervello 2024-2031 lanciata dalla Società Italiana di Neurologia (Sin) con l’intento di affrontare in maniera concreta il problema delle malattie neurologiche e mentali che affliggono più della metà della popolazione italiana. Queste patologie rappresentano la principale causa di disabilità a livello globale e la seconda causa di mortalità, con un impatto destinato ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione.
Diverse misure sono state prospettate e analizzate sul Manifesto italiano One Brain, One Health presentato a Roma, nel quale sono indicati pure gli strumenti per affrontare questa sfida. Tra questi, l’implementazione in Italia del Piano Globale di Azione per l’epilessia e le altre malattie neurologiche promosso dall’Oms e la creazione di un’alleanza che coinvolga tutti gli attori coinvolti: pazienti, familiari, professionisti sanitari, providers di servizi sociosanitari, società scientifiche, istituti di ricerca, politici e l’intera popolazione.
Il presidente della Società Italiana di Neurologia, Alessandro Padovani, sottolinea l’importanza di una collaborazione tra specialisti in neurologia, psichiatria, neuropsichiatria, psicologia, neuroriabilitazione e ricerca in neuroscienze. La condivisione dei metodi è essenziale per migliorare l’efficacia degli interventi e ridurre l’impatto delle patologie neurologiche e mentali sulla salute della popolazione. Ma quali sono i numeri del problema?
Cefalea, insonnia, demenza
In Italia, oltre 7 milioni di persone soffrono di cefalea, una patologia che porta a forti mal di testa, nausea e sensibilità alla luce e al suono. Questo disturbo può avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti, limitando le attività quotidiane e causando disagio costante.
Ma non è l’unico problema legato alla sfera della neurologia che affligge la popolazione italiana, esistono i disturbi del sonno coinvolgono ben 12 milioni di persone, causando stanchezza cronica, irritabilità e difficoltà a concentrarsi durante il giorno. La mancanza di un riposo adeguato può portare a gravi conseguenze per la salute e il benessere generale.
Venendo alle note dolenti, c’è la demenza, una malattia con oltre 1,2 milioni di persone affette in Italia. Di queste, ben 720 mila sono affette dalla classica malattia di Alzheimer, una forma di deterioramento mentale progressivo che porta a perdita di memoria, confusione e difficoltà nella gestione delle attività quotidiane. Questa condizione ha un impatto devastante anche sulle famiglie e sui caregiver.
Ictus, Parkinson, psicopatologie
L’ictus è un’altra malattia cerebrale che rappresenta una minaccia per la salute pubblica in Italia, con 800 mila pazienti che riportano conseguenze invalidanti a seguito di un ictus. Ogni anno, si registrano 180 mila nuovi casi di ictus nel paese, con conseguenze che possono essere permanenti e richiedere un lungo periodo di riabilitazione e cure specialistiche.
Infine, la malattia di Parkinson colpisce circa 400 mila persone in Italia, provocando tremori, rigidità e difficoltà di movimento. Questa patologia neurodegenerativa può avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti, limitando la loro capacità di svolgere attività quotidiane e interagire con il mondo circostante.
Inoltre, vanno considerati anche i disturbi mentali, che coinvolgono quasi un milione di persone assistite dai servizi specialistici nel corso del 2020. Queste malattie possono manifestarsi in forme diverse, come ansia, depressione, bipolarismo e schizofrenia, e richiedono un supporto adeguato da parte degli operatori sanitari e dei caregiver per garantire una gestione efficace e un miglioramento della qualità della vita dei pazienti.
Diagnosi, prevenzione e assistenza
Tutti questi dati si pongono al centro della Strategia Italiana per la Salute del Cervello 2024-2031, presentata dai neurologi Sin nella Capitale, nei locali della Camera dei Deputati presso palazzo San Macuto. La strategia punta a migliorare la diagnosi, la prevenzione e la gestione delle malattie cerebrali in Italia, per garantire una migliore qualità della vita ai pazienti e una maggiore consapevolezza all’interno della società sulle sfide legate alla salute mentale e neurologica.
Secondo Matilde Leonardi, componente del consiglio direttivo della Società Italiana di Neurologia e neurologa presso la Fondazione IRCCS Besta, la distinzione tra “salute mentale” e “salute del cervello” non regge scientificamente. La sua teoria si basa sul concetto che il cervello e la mente sono un’unica entità complessa, strettamente legata all’ambiente fisico e sociale in cui si vive.
La specialista sottolinea l’importanza di considerare il cervello come un sistema integrato, in cui le componenti neurologiche e psichiatriche operano insieme e si influenzano reciprocamente. Per lei, la salute del cervello non significa solamente assenza di malattia, ma implica uno stile di vita sano, con attività fisica regolare, alimentazione equilibrata, evitare alcol e fumo, gestire lo stress, prevenire problemi di salute e mantenere attivo il cervello attraverso relazioni sociali e stimoli cognitivi.
La strategia di prevenzione e mantenimento della salute cerebrale si applica a tutti, indipendentemente dalla presenza o meno di patologie neurologiche o psichiatriche. In altre parole, prendersi cura del proprio cervello e della propria mente dovrebbe essere una priorità per tutti, al fine di garantire una migliore qualità di vita e prevenire future complicazioni.
Insomma, una chiave per una buona salute cerebrale consiste anche nell’adozione di uno stile di vita sano, attivo, che tiene conto dei fattori fisici come pure di quelli sociali ed emotivi. Una visione olistica che pone la persona al centro.
Emergenza disabilità
La strategia lanciata dalla Sin si pone l’obbiettivo di affrontare in maniera concreta il problema delle malattie neurologiche e mentali che affliggono più della metà della popolazione italiana. La collaborazione tra gli esperti di neurologia, psichiatria, neuropsichiatria, psicologia, neuroriabilitazione e ricerca in neuroscienze è essenziale per migliorare l’efficacia degli interventi e ridurre l’impatto delle patologie neurologiche e mentali sulla salute della popolazione.
Fondo per l’Alzheimer
Intanto il governo italiano ha deciso di destinare 35 milioni di euro per il triennio 2024-2026 per il rifinanziamento del Fondo per l’Alzheimer e le demenze, di cui 20 milioni di euro in più rispetto al triennio precedente. Questa decisione è stata annunciata dal ministro della Salute Orazio Schillaci durante la presentazione alla Camera dei Deputati della strategia italiana per la salute del cervello 2024-2031, condensata nel manifesto “One Brain, One Health”, promosso dalla Società Italiana di Neurologia.
Durante il suo intervento, il ministro Schillaci ha sottolineato l’importanza di ascoltare le proposte provenienti dalle società scientifiche, per migliorare la capacità del sistema sanitario di rispondere ai bisogni di salute della popolazione. Ha anche evidenziato il ruolo cruciale svolto dalle associazioni dei pazienti, dei familiari e dei caregiver nella gestione delle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e le demenze.
In un momento in cui la salute del cervello occupa un posto centrale nell’agenda politica e sanitaria del paese, il governo italiano si impegna a sostenere le iniziative volte a migliorare la diagnosi, la cura e l’assistenza dei pazienti affetti da patologie neurodegenerative. L’incremento del finanziamento per il Fondo per l’Alzheimer e le demenze è un segnale positivo della volontà politica di investire nella ricerca e nell’assistenza per contrastare queste gravi malattie.
La collaborazione tra istituzioni, società scientifiche, associazioni dei pazienti e familiari è fondamentale per affrontare sfide complesse come quelle legate alle malattie del cervello. Grazie a un impegno congiunto e ad una strategia integrata, è possibile garantire una migliore qualità di vita alle persone affette da patologie neurodegenerative e alle loro famiglie.
Il manifesto “One Brain, One Health” rappresenta in conclusione una occasione per ridefinire politiche sanitarie e azioni concrete. Con un approccio inclusivo è possibile fare la differenza.