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L’occhio pigro si può correggere: cruciali gli anni dell’infanzia

Al via la campagna Sight for Kids finalizzata a sconfiggere l'ambliopia

06/02/2024

Riparte la campagna dei Lions finalizzato a salvaguardare il corretto sviluppo delle capacità visive nell’infanzia. Tra i sostenitori anche le Frecce Tricolori. L’occhio pigro, conosciuto anche come ambliopia, è una condizione patologica che si manifesta con la riduzione della capacità visiva di un occhio. Se non curata durante i primi anni di vita, può peggiorare e diventare irreversibile. Questo problema interessa dal 2% al 5% della popolazione pediatrica nei paesi industrializzati, ovvero mediamente un bambino su 30.

 

“Si tratta di una condizione in cui un ostacolo nella primissima infanzia impedisce o riduce la maturazione della capacità visiva di un occhio”, ha spiegato il professor Lelio Sabetti, oculista dell’Università dell’Aquila. Purtroppo, nella maggior parte dei casi, non presenta sintomi evidenti e richiede quindi screening tempestivi e visite precoci per una corretta diagnosi e terapia.

 

L’ambliopia ha rilevanti implicazioni sociali, oltre a causare difficoltà scolastiche, può persino limitare l’ammissione a concorsi pubblici o il conseguimento della patente di guida da adulti. Tuttavia, se il problema viene scoperto e trattato entro i 5 anni di età, può essere corretto. Altrimenti, si possono verificare danni permanenti non più reversibili.

 

Per affrontare con successo l’occhio pigro, è necessario stimolare l’occhio che vede meno, penalizzando la visione dell’occhio migliore. Il cervello viene così costretto a utilizzare l’altro occhio. Oltre a questo metodo tradizionale, ci sono anche opzioni più tecnologiche come farmaci, lenti defocalizzanti o cristalli liquidi.

 

Tuttavia, per poter correggere il problema, è necessario prima scoprire quali bambini sono affetti da ambliopia. Purtroppo, il Servizio Sanitario Nazionale non è molto presente in questo campo di prevenzione. “I test raccomandati sono precisi e chiari, ma la sanità pubblica li applica in misura del tutto insufficiente”, afferma il professor Adriano Magli, oculista dell’Università di Salerno.

 

Per colmare questa lacuna, nel 2019 è nato in Italia il progetto Sight for Kids, promosso dai Lions Club sulla base di esperienze simili all’estero. “Abbiamo voluto fare qualcosa per affrontare concretamente un problema sempre più diffuso in Italia e non solo, ma di fatto trascurato”, spiega il dottor Giovanni Amerio di Orbassano.

 

Sight for Kids si basa su due pilastri: campagne di screening della vista per il maggior numero possibile di bambini tra i 3 e i 5 anni e informazione. Finora sono stati controllati 100.000 bambini, ma l’obiettivo per quest’anno è raggiungere almeno 50.000 bambini su tutto il territorio nazionale.

 

L’iniziativa Sight for Kids ha ricevuto un ampio consenso da parte delle scuole e dei genitori. L’80% di quelli che sono stati contattati ha dato il proprio consenso allo screening, e le scuole dell’infanzia spesso si mettono in contatto con i Lions Club già a settembre per sapere se gli screening verranno ripetuti nel nuovo anno scolastico.

 

Resta ancora molto da fare e le autorità sanitarie devono prendere sul serio il problema dell’ambliopia infantile. Sight for Kids sta preparando un documento sui risultati del progetto e un appello, firmato da numerosi oculisti, che verrà inviato al Ministero della Salute per sollecitare misure concrete.

 

L’occhio pigro si conferma un problema sottovalutato dalle famiglie e trascurato dal sistema sanitario scolastico, ma si tratta di un disturbo che può avere importanti conseguenze sulla vita dei bambini se non trattato correttamente. Sight for Kids si impegna a portare avanti campagne di screening e informazione per sensibilizzare sul tema e invita le autorità sanitarie a prendere azioni concrete per affrontare questa condizione. Per ulteriori informazioni si può consultare il sito web www.sightforkids.it.