Benessere

La doccia fredda sveglia i sensi e stimola la creatività

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Fare un bagno o una doccia  con acqua fredda è una benefica scossa per la mente. Lo suggerisce da tempo l’esperienza quotidiana e lo assicura da oggi la scienza grazie a un team di ricercatori dell’Università di Portsmouth, dell’Università di Bournemouth e dell’University Hospitals Dorset (UHD).

 

L’acqua fredda stimola sensazioni positive

Gli studiosi inglesi hanno arruolato 33 volontari, che – dopo essere stati sottoposti a una scansione di risonanza magnetica funzionale (fMRI) – si sono immersi in una vasca d’acqua a 20°C per cinque minuti, mentre un elettrocardiogramma e un apparecchio respiratorio misuravano le risposte fisiologiche del loro corpo. Dopo essersi velocemente asciugato, ciascuno di loro è stato quindi sottoposto a una seconda scansione fMRI, così da poter verificare eventuali modificazioni nell’attività del cervello.

 

Il confronto delle due scansioni ha mostrato che si sono verificati cambiamenti nella connettività tra parti specifiche del cervello, in particolare la corteccia prefrontale mediale e la corteccia parietale. E la ricerca, pubblicata sulla rivista Biology è così arrivata a spiegare scientificamente perché le persone si sentono spesso di umore migliore e più reattive dopo aver fatto una doccia piuttosto che un bagno con acqua fredda o ancora dopo aver nuotato all’aperto.

 

“La corteccia prefrontale mediale e la corteccia parietale sono le parti del cervello che controllano le nostre emozioni e ci aiutano a stare attenti e a prendere decisioni”, ha spiegato la dottoressa Ala Yankouskaya, docente senior di psicologia presso la Bournemouth University, che ha coordinato il team. “Quindi, quando i partecipanti ci hanno detto che dopo il bagno freddo si sentivano più vigili, eccitati e in generale migliori, ci aspettavamo di vedere cambiamenti nella connettività tra queste parti. Ed è esattamente quello che abbiamo riscontrato con la risonanza magnetica funzionale”.

 

L’acqua fredda contro ansia e depressione?

I ricercatori inglesi pensano ora di partire dai risultati di questo test per capire se sia possibile impostare specifiche idroterapie per pazienti affetti da ansia o depressione.

 

“La corteccia prefrontale mediale e la corteccia parietale presentano connessioni diverse quando le persone soffrono di disturbi come la depressione e l’ansia. Capire come l’acqua fredda possa influire su di esse potrebbe aiutarci a impostare a lungo termine efficaci trattamenti alternativi”, ha spiegato la dottoressa Ala Yankouskaya.

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