News

I giochi e le carezze al cane fanno bene anche a noi

di
Share

Una nuova ricerca apre ulteriori spunti nell’ambito della pet therapy e conferma ancora una volta quanto i cani siano importanti per la salute e il benessere psicologico degli esseri umani. Lo studio, pubblicato sulla rivista Plos One, ha verificato che accarezzare gli amici a quattro zampe ha implicazioni positive sulla parte del cervello in cui vengono gestite le interazioni sociale ed emotive, aumentandone l’attività in modo consistente. La scoperta potrebbe essere importante anche dal punto di vista terapeutico. 

 

Interagire fisicamente

Per misurare l’attività celebrale durante il test, i ricercatori hanno utilizzato un dispositivo non invasivo e funzionale di spettroscopia near-infrared (chiamato in gergo fNRIS), capace di tenere traccia di quanto accadeva nella corteccia prefrontale dei 19 partecipanti all’esperimento. 

 

A tutti è stato chiesto di accarezzare in modo alternato tre cani veri (un Jack Russel terrier di 6 anni, un Golden Retriever di 4 anni o un Goldendoodle di 4 anni) e tre “sostituti” di peluche che avevano al loro interno una sacca di acqua calda per simulare il calore degli animali in carne e ossa. 

 

I ricercatori hanno rilevato che l’attività celebrale aumentava durante le carezze ai giocattoli in peluche, ma cresceva in modo considerevole quando ad essere accarezzati erano i cani: un chiaro segno di come in quel preciso momento i partecipanti all’esperimento fossero più coinvolti emotivamente. 

 

L’esperimento era suddiviso in cinque diverse fasi con diversi livelli di interazione con gli animali: neutrale, guardare, sentire, accarezzare e di nuovo neutrale. In base ai dati rilevati, gli scienziati hanno concluso che c’è una proporzionalità diretta tra l’interazione con i cani e l’aumento dell’attività del cervello nelle zone che governano la socialità e le emozioni. 

 

Applicazioni terapeutiche

La chiosa finale del paper suggerisce come “le interazioni con un cane potrebbero attivare processi più attenti e suscitare un’eccitazione emotiva più forte rispetto a stimoli non viventi comparabili”. Dal momento che i soggetti coinvolti in questo studio erano tutti individui sani – affermano nelle conclusioni i ricercatori – che hanno avuto benefici dal punto di vista sociale ed emozionale, tutto lascia supporre che la stessa cosa possa accadere con pazienti che soffrono di problemi psicologici e relazionali. Da qui la possibilità di sviluppare terapie ad hoc che possano aiutare questi soggetti e prevenire o rendere meno grave i problemi legati ad ansia e depressione. 

Recent Posts

Colonscopia, esame sicuro anche a intervalli di 15 anni

Uno studio statunitense ha aperto la strada a un cambiamento nelle raccomandazioni relative alla colonscopia,…

5 Maggio 2024

Mal di schiena da sciatica: cause e rimedi

Il mal di schiena è un problema che affligge tantissime persone in tutto il mondo,…

30 Aprile 2024

Grasso superfluo, si brucia facendo sport

Una particolare tipologia di grasso superfluo sedimentato nei tessuti del corpo umano, e nello spessore…

30 Aprile 2024

Aria di primavera, come riscoprire il profumo dei ricordi

Nel giardino dell’esperienza umana i profumi giocano un ruolo di silenziosi narratori, capaci come sono…

30 Aprile 2024

Cinquant’anni di vaccinazioni, tempo di bilanci

Negli ultimi cinquant’anni, il mondo ha assistito a una rivoluzione gentile, grazie ai vaccini. Malattie…

29 Aprile 2024

Colon irritabile, una dieta povera di zuccheri riequilibra l’intestino

Il colon irritabile, o sindrome dell'intestino irritabile (IBS), è un disturbo cronico dell'apparato digerente caratterizzato…

29 Aprile 2024