Benessere

Gli amici sportivi ci aiutano a essere meno sedentari

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Il segreto per stare in forma: avere gli amici giusti. O meglio, senza amici sportivi, diventiamo più sedentari. Lo dimostra un modello matematico sviluppato dai ricercatori della Kean University (New Jersey, Usa) spiega quanto sia importante l’influenza degli amici e delle interazioni sociali sulle tendenze dell’esercizio fisico. Insomma, interagire con persone attive potrebbe influenzare le persone più sedentarie a diventare attive e elevare lo stato di salute complessivo della comunità.
Ecco perché le agenzie della salute dovrebbero incentivare le relazioni fra persone sedentarie e attive, ed ecco perché avere amici che svolgono attività fisica ci aiuta a mantenerci più in forma e sani.

 

Sedentari o attivi?

Lo studio, pubblicato su Plos One, aveva lo scopo di capire quanto (poco) gli americani riuscissero a seguire le indicazioni governative sull’attività fisica. I ricercatori si sono basati su studi precedenti e hanno sviluppato un modello matematico che simula come le interazioni sociali possano elevare l’andamento dell’attività fisica di una popolazione nel tempo. E il lavoro mostra che, in assenza di interazioni sociali, le popolazioni hanno registrato una diminuzione a lungo termine degli individui fisicamente attivi e il comportamento sedentario ha iniziato a dominare.

Dalla ricerca emerge anche che, nei casi di interazioni sociali tra persone sedentarie e moderatamente attive, le popolazioni sedentarie diventavano più attive fisicamente nel lungo periodo. Invece, nelle simulazioni in cui le persone attive diventavano più sedentarie nel tempo, le tendenze generali dell’attività fisica crollavano in tutto il gruppo di persone.

 

Gli amici e l’attività fisica

Si tratta di una simulazione matematica che ha il pregio di interpretare una consapevolezza diffusa: se vai a correre con qualcuno invece che da solo, finisce che corri di più, fai più esercizio, stai meglio fisicamente.

Il team americano sostiene che i dati emersi forniscono nuove conoscenze che potrebbero essere utili agli enti della sanità pubblica per migliorare le linee guida sull’attività fisica della comunità. E cioè sviluppare attività sociali che aumentino le interazioni tra persone sedentarie e moderatamente attive. “Tradizionalmente abbiamo diretto gli interventi sull’attività fisica coinvolgendo gli individui sedentari a diventare più attivi”, spiegano i ricercatori, “Il nostro modello suggerisce che concentrarsi sulla popolazione moderatamente attiva per sostenere la loro attività e aumentare le interazioni con le persone sedentarie potrebbe stimolare livelli più elevati di attività fisica complessiva nella popolazione”.

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