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Far mangiare verdura ai bambini: un segreto è cucinare insieme

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Ogni volta è una lotta a tavola per far mangiare frutta e verdura ai vostri bambini? Forse c’è una soluzione pratica e anche divertente: coinvolgete i vostri figli in cucina nella preparazione dei pasti e vedrete che sarà più facile indurli poi a mangiare i vegetali. Lo suggerisce un’indagine svolta da un team di ricercatori del CREA Alimenti e Nutrizione su un campione di 99 piccoli tra i 6 e gli 11 anni del Lazio.

 

Bambini e verdura

Lo studio è stato condotto durante il Covid con l’obiettivo di esaminare i cambiamenti delle abitudini nutrizionali dei bambini nel corso e nel post pandemia, quando è forzatamente aumentato il numero di pasti consumati in famiglia, analizzando anche l’eventuale impatto sui fenomeni di rifiuto di specifici cibi.

 

I risultati, pubblicati nel numero di dicembre della rivista scientifica internazionale Frontiers in Nutrition, hanno evidenziato che per la stragrande maggioranza dei piccoli (97%) il rifiuto selettivo del cibo non è cambiato durante il periodo della pandemia, con circa il 70% dei partecipanti all’indagine che non ha mutato le proprie abitudini alimentari. Tuttavia, ci sono state delle salutari eccezioni riguardanti alcuni sottogruppi che hanno riportato un aumento del consumo di frutta (22,2%), di verdura (19,2%) e di legumi (21,2%).

 

Come per gioco

In particolare, lo studio condotto da Annalisa Di Nucci, Umberto Scognamiglio, Federica Grant e Laura Rossi (ricercatori CREA) ha evidenziato l’importanza di comportamenti non coercitivi da parte dei genitori, con il dialogo e la preparazione dei cibi meno graditi in una modalità maggiormente apprezzabile dal bambino che hanno dato origine a un minor numero di atteggiamenti di rifiuto. E soprattutto si è osservato come coinvolgere i figli in cucina nella preparazione dei pasti in modo giocoso (come avvenuto per il 39,4% dei bambini presi in esame) aumenti la probabilità che mangino poi quello che arriva nel piatto, a partire appunto da verdura e frutta.

 

“Il nostro studio dimostra come le strategie educative adottate dal genitore al momento del pasto possano influenzare in modo determinante le abitudini alimentari del bambino, superando anche la neofobia (cioè il rifiuto di cibi nuovi o sconosciuti) che può essere tra le cause del basso consumo di frutta e verdura nei più piccoli”, osserva Umberto Scognamiglio, ricercatore CREA Alimenti e Nutrizione che ha coordinato lo studio.

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