Basterebbe passare ai sali 'alternativi' con meno cloruro di sodio, che riducono il rischio di ictus e infarto
Meno sale da cucina si usa per preparare il cibo, meglio è per la salute: un’indicazione medica ben nota, che tuttavia fatica a prendere piede su larga scala. Eppure i vantaggi sarebbero enormi: secondo un nuovo studio, uno dei più vasti condotti su questo argomento, rimpiazzare il sale da tavola con sostituti poveri di cloruro di sodio e ricchi di potassio riduce il rischio di ictus e infarto, con il risultato che ogni anno si potrebbero salvare milioni di vite.
Condotta dall’australiano George Institute for Global Health, la ricerca ha coinvolto 21mila adulti di seicento villaggi della campagna cinese. I soggetti, con un’età media di 65 anni, avevano tutti subito in precedenza un infarto o presentavano ipertensione non adeguatamente controllata. A metà di essi è stata fornita gratuitamente una quantità di sostituti del sale sufficiente alle loro necessità alimentari per tutta la durata dello studio, mentre gli altri hanno continuato a utilizzare normalmente il sale da cucina a base di cloruro di sodio.
Al controllo, eseguito dopo cinque anni, è risultato che quattromila dei partecipanti erano morti, tremila erano stati colpiti da ictus, cinquemila avevano accusato un evento cardiovascolare. Ma fra i due gruppi è emersa una differenza: nelle persone che avevano utilizzato il sale a base di cloruro di potassio, il rischio di ictus è risultato minore del 14%, quello di eventi cardiovascolari maggiori (infarto e ictus insieme) del 13%, quello di morte prematura del 12%.
I sali alternativi permettono di insaporire i cibi in modo analogo al sale classico, ma senza gli effetti negativi del consumo eccessivo di cloruro di sodio. Sono facilmente reperibili e hanno un costo solo leggermente superiore: adottarli nelle abitudini quotidiane produrrebbe un impatto minimo sulle finanze delle famiglie. “Un modello elaborato nel 2020 in merito alla popolazione della Cina suggeriva che, passando ai sostituti del sale su scala nazionale, ogni anno si potrebbero prevenire 400mila decessi prematuri”, dice l’autore principale della ricerca Bruce Neal, “e i nostri risultati adesso lo confermano. Se si passasse ai sostituti del sale in tutto il mondo, le morti premature evitate sarebbero milioni all’anno”.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista The New England Journal of Medicine.