Medicina

La consolle manovra i lunghi bracci, così si opera col sistema Hugo

di
Paola Benedetta Manca
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È l’ultima frontiera dell’evoluzione chirurgia robotica: si chiama Hugo e la struttura San Pier Damiano Hospital di Faenza (Ravenna), ospedale di Gvm Care & Research, accreditata con il Servizio sanitario nazionale, è la prima ad utilizzarlo in Emilia-Romagna, per il trattamento delle patologie urologiche, e una delle prime in Italia e in Europa.

 

Il sistema Hugo è la soluzione completa di chirurgia robotica di ultima generazione per gli interventi laparoscopici dei tessuti molli. Consente l’esecuzione di interventi complessi, prevalentemente oncologici, riducendo il trauma chirurgico intraoperatorio e post-operatorio per il paziente, accorciando i tempi di ritorno alle normali attività e riducendo il rischio di complicanze post-operatorie. Grazie anche ad una visione tridimensionale in alta definizione, l’intervento avviene con un movimento chirurgico ancora più accurato di quello tradizionale e, soprattutto, nel rispetto di strutture vascolari e neurologiche importanti.

 

Tra i principali vantaggi da mettere in evidenza ci sono, dunque, una visualizzazione avanzata, un’ergonomia migliorata e maggiore precisione. Il chirurgo, in ogni caso, mantiene un ruolo fondamentale: non è, infatti, il robot che effettua l’intervento da solo ma è sempre lo specialista che guida la tecnologia.

 

La chirurgia robotica risponde, in ogni caso, a un comando umano e presuppone una formazione specialistica, una cultura medica e anche una certa perizia, sia da parte di chi esegue l’intervento che da parte di tutta l’équipe, fondamentale per trasferire i benefici della tecnologia al paziente. Il robot Hugo è costituito da bracci robotici (foto in alto) che intervengono sul campo operatorio, guidati dal chirurgo tramite una consolle (foto a destra)posizionata a pochi metri di distanza. Si tratta di una piattaforma modulare: si possono utilizzare da uno a quattro bracci robotici integrati simultaneamente.

 

La tecnologia robotica in campo urologico viene impiegata principalmente per il trattamento di neoplasie, come il carcinoma prostatico, i tumori renali, dell’uretere e della vescica. È molto performante anche per alcuni interventi ricostruttivi benigni, come nel caso della ricostruzione dell’uretere o per il trattamento di ingrossamenti prostatici molto voluminosi.

 

Il robot Hugo ha un altro vantaggio per la medicina: costituisce un importante strumento per lo sviluppo di una rete di condivisione di dati e di conseguenti analisi mediante intelligenza artificiale. In questo modo, gli ospedali e gli specialisti possono attingere da un know-how più esteso sull’utilizzo di questo sistema robotico, contribuendo, inoltre, al costante aggiornamento del sistema e al miglioramento delle opzioni terapeutiche per i pazienti.

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