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Allergie e infiammazione, la mappa degli alimenti funzionali

I prodotti selezionati a seconda delle intrinseche proprietà

06/06/2023

Quando si soffre di allergia alimentare si vive sempre in allerta e ci si trova costretti a privarsi di alcune gioie per il palato onde evitare di stare molto male e, talvolta, di finire ricoverati. Nei soggetti allergici, il contatto con un alimento che comunemente viene assunto dalla maggioranza degli individui senza particolari problemi può scatenare una risposta forte, in certi casi molto grave, nel sistema immunitario. 

 

In generale le allergie alimentari possono incrociarsi con le allergie legate ai pollini, quindi è bene stare attenti alla dieta e separare i nutrienti amici da quelli che potrebbero causare qualche problema. Gli alimenti funzionali sono prodotti naturali o arricchiti con molecole dotate di proprietà corroboranti, che hanno la capacità di contribuire a regolare i processi fisiologici, abbassando la tendenza dell’organismo a rispondere agli stimoli con processi infiammatori.

 

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Le allergie più comuni possono comparire durante l’infanzia e l’adolescenza, ma ci sono anche tante persone in età adulta che ne soffrono. In particolare, i più piccoli possono presentare criticità con latte vaccino e uova, o anche grano e pomodoro, ma in certi casi può essere tutto perfino superato con il passare del tempo. Anche soia e legumi possono dare qualche fastidio. Bisogna vedere, ovviamente, se ci sono predisposizioni genetiche ereditarie. Da adulti, invece, a dare problemi sono più che altro frutta secca a guscio (in particolare, gli arachidi) e pesce, soprattutto nelle regioni mediterranee come l’Italia. Attenzione anche al vino novello che contiene una proteina parecchio allergizzante, la LTP, presente nella buccia dell’uva. Come sempre, nel dubbio, occorre rivolgersi a uno specialista e seguire le sue indicazioni.

 

Alimenti funzionali

Per contro, esistono, invece, degli alimenti e delle erbe funzionali che possono dare un sollievo naturale a chi soffre di allergie. Lo ha riscontrato anche in alcune sue osservazioni scientifiche Jenna Volpe, nutrizionista dietista di Austin, in Texas. Ecco alcune indicazioni. 

 

 

Verdura e frutta con vitamina C

Un esempio sono i cavoletti di Bruxelles, che possono essere consumati come contorno, ma anche come spuntino veg alternativo e come complemento per accompagnare un primo piatto di pasta. La vitamina C è un micronutriente idrosolubile prezioso, presente in molti ortaggi, ottimo per aiutare a regolare le risposte infiammatorie del corpo. È contenuta anche nei peperoni rossi e nelle altre crucifere come i cavoli e i cavolfiori. Allo stesso modo e per analoghe ragioni, sono ottimi arance, clementine e pompelmi

 

Foglie di ortica

È stato notato che danno sollievo anche a chi soffre di riniti allergiche. Questa pianta, infatti, avrebbe un effetto simile a quello di un antistaminico naturale nel corpo, arginando sintomi come il naso che cola o l’eccessiva produzione di muco nella gola e nei polmoni. Si può assumere l’ortica attraverso infusi ricavati dalle sue foglie essiccate o sotto forma di sfizioso contorno, saltata in padella con aglio, cipolla, olio e sale; 

 

Miele grezzo

Come ha sottolineato anche la nutrizionista Volpe, alcuni studi suggeriscono che il consumo quotidiano di miele crudo locale o miele di manuka crudo in determinate quantità possa aiutare a fornire sollievo naturale dalle allergie di stagione. “Il miele grezzo contiene alti livelli di propoli, un costituente che ha molte proprietà benefiche per la salute, inclusa l’inibizione dei mastociti (il tipo di cellule immunitarie coinvolte nelle reazioni allergiche)”, ha spiegato l’esperta. 

 

Frutta e verdura ricche di quercetina

La quercetina è una sostanza antiossidante presente in molti tipi di frutta e verdura e ha comprovati effetti calmanti per sedare una risposta iperattiva dell’istamina nel sistema immunitario. La si può trovare nelle cipolle rosse (cipolle di Tropea), negli asparagi e nei capperi crudi, presente in buone quantità, ma anche in un superfood naturale come il cavolo Kale. 

 

Inflammaging, infiammazione e invecchiamento

L’invecchiamento e le malattie legate all’avanzare del tempo sono caratterizzati da alcuni meccanismi di base che incidono in gran parte sugli stati infiammatori e sulle allergie. È una delle osservazioni di partenza di uno studio del 2018 pubblicato su ‘Nature Reviews Endocrinology’, firmato da Claudio Franceschi e dal team guidato dal noto immunologo, formato da Paolo Garagnani, Paolo Parini, Cristina Giuliani e Aurelia Santoro, del Dipartimento di Medicina Specialistica Diagnostica e Sperimentale (DIMES) dell’Alma Mater di Bologna. Franceschi, professore emerito dell’ateneo bolognese, ha osservato per primo che il processo di ageing è contraddistinto da uno stato infiammatorio cronico, sterile e di lieve entità. Il fenomeno è stato denominato “inflammaging” (‘inflammation + aging, per l’appunto). L’inflammaging contribuisce alla patogenesi delle malattie legate all’età. 

 

Spazzatura molecolare

In un precedente articolo uscito su ‘Trends in Endocrinology and Metabolism’, sempre a cura del gruppo di ricerca bolognese con a capo Franceschi, veniva proposta l’ipotesi secondo cui una delle più importanti sorgenti di stimoli infiammatori che supportano l’inflammaging sia formata dalla continua produzione di “spazzatura molecolare” da parte delle cellule dei nostri organi e tessuti. Con l’invecchiamento, i sistemi devono smaltire questi residui di scarto che diventano meno efficaci, andando così ad attivare delle cellule-spazzine del sistema immunitario innato, come ad esempio i macrofagi. Una visione innovativa, importante per aprire nuove strade di sviluppo in merito alle strategie anti-invecchiamento.  

 

Punti chiave

Sempre basandosi sullo studio pubblicato su ‘Nature Reviews Endocrinology’, dunque, secondo la nuova disciplina della Geroscienza, l’infiammazione è uno dei sette pilastri meccanicistici dell’invecchiamento che sono condivisi dalle malattie legate all’età, comprese le malattie metaboliche.

 

  • L’infiammazione è il risultato a lungo termine della stimolazione fisiologica cronica del sistema immunitario innato, che può diventare dannoso durante l’invecchiamento, un periodo della vita in gran parte imprevisto dall’evoluzione.

 

  • L’infiammazione è il sottoprodotto della degenerazione di alcuni recettori che possono percepire una varietà di segnali di danni e rischi e attivare il sistema immunitario innato.

 

  • L’infiammazione e la meta-infiammazione condividono in gran parte gli stessi meccanismi molecolari, in cui la meta-infiammazione può essere concettualizzata come una specifica situazione di infiammazione cronica causata da un eccesso di nutrienti.

 

  • Un ruolo centrale nella meta-infiammazione e nell’infiammazione è giocato dal microbiota intestinale, che può rilasciare agenti infiammatori e contribuire ai ritmi circadiani e al “crosstalk” con altri organi e sistemi.

 

  • I biomarcatori dell’età biologica, come la metilazione del DNA, la glicomica, la metabolomica e la lipidomica, possono essere applicati con successo alle malattie metaboliche.