Mercoledì 1 Maggio 2024

Ilaria Salis, Meloni da Bruxelles: "Politicizzare il caso non aiuta a risolverlo"

La premier dopo il bilaterale con la von der Leyen e il Consiglio europeo. "Un ruolo per Draghi? Per ora è filosofia. Dalle urne spero in un’altra maggioranza"

Roma, 18 aprile 2024 – Draghi alla commissione europea? "È pura filosofia". E la candidatura di Ilaria Salis? "non cambierebbe nulla rispetto al lavoro che il governo sta facendo" per riportarla in Italia. In più: "La politicizzazione di questa materia non so quanto aiuti in sé", chiarisce Giorgia Meloni. Che in una pausa dai lavori a Bruxelles risponde punto su punto al fuoco di fila dei cronisti. L’immigrazione? "Sta diminuendo grazie ai nostri sforzi comuni". E la polemica sull’aborto? "È la sinistra che vuole cambiare la 194, non noi".

Giorgia Meloni a Bruxelles con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen
Giorgia Meloni a Bruxelles con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen

L’occasione è l’ultimo Consiglio europeo di questa legislatura. "Quando ci rincontreremo saremo in uno scenario diverso – spiega la premier – e spero sarà anche un’Europa diversa, più capace di rispondere alle grandi sfide, con un approccio meno ideologico e più pragmatico per i problemi dei cittadini". La questione è che certe scelte potranno essere prese solo nel momento in cui sarà chiaro il quadro politico che disegneranno le prossime elezioni anche se Meloni non ha mancato di considerare "interessanti" le proposte fatte dall’ex premier del Pd sul fronte della natalità e non solo: "Il lavoro di Enrico Letta è molto interessante e lo ringrazio - ha commentato la premier -. Ci sono molti temi trattati che prendono spunto anche dall’esempio italiano, dall’azione del governo italiano" tra queste "la necessità di rafforzare l’industria europea tenendo conto della nostra vocazione manifatturiera; l riferimento all’indipendenza strategica, in particolare sull’energia e sulle reti di connessione che è il lavoro che facciamo con il Piano Mattei, c’è poi un riferimento molto coraggioso al tema della natalità che è la più grande sfida economica che l’Ue ha di fronte".

La premier si è anche intrattenuta con la Presidente, Ursula Von Der Leyen, per parlare di migranti "mettendo insieme – ha spiegato al termine del colloquio – il tema del Libano e della Tunisia: l’andamento dei flussi irregolari verso l’Italia che diminuiscono dimostra che il lavoro che abbiamo fatto porta a dei risultati. La Tunisia è una nazione con cui dobbiamo continuare a lavorare, perché non possiamo pensare di risolvere i nostri problemi trasferendoli ad altre nazioni; con la presidente ho affrontato anche il tema dei rimpatri verso il Paese d’origine".

Infine una questione su cui in Italia si è parlato molto, ma che al momento ha trovato poca sponda a Bruxelles: Draghi prossimo presidente della Commissione."Io sono contenta che si parli di un italiano, ma questo dibattito è filosofia – ha commentato – la tendenza di decidere prima che i cittadini votino non mi troverà mai d’accordo. Sono i cittadini che decidono le maggioranze, per questo non parteciperò al dibattito. Quello che mi interessa è che sia Draghi che Letta, che sono considerati due europeisti, ci dicono che l’Europa va cambiata".

“Draghi – ha concluso – è una persona autorevole ma dico una cosa banale. Questo dibattito è buono per i titoli dei giornali e fare campagna elettorale, ma non è così che funziona. A me interessa sapere se vogliamo cambiare ciò che non ha funzionato. Come facciamo a garantire adeguati approvvigionamenti? Come facciamo a continuare a continuare questo lavoro sulla migrazione, che non è dire ricollochiamo i migranti in Ue, cosa che non funzionerà mai", ha insistito. In ultimo, l’antifascismo, in vista del 25 aprile: "L’anno scorso sono stata a deporre una corona di fiori con il presidente della Repubblica, come faccio sempre. Quello che dovevo dire sul fascismo l’ho detto 100 volte e non ritengo di doverlo dire di nuovo, così potrete continuare a dire sui vostri giornale che sono una pericolosa fascista. Ma in Italia gli estremisti stanno da un’altra parte e non in questo governo".