Giovedì 3 Ottobre 2024

L’appello di Mattarella: "Debito da abbattere ma l’Italia è affidabile. Ora serve più Europa"

Cernobbio, il presidente della Repubblica interviene con un videomessaggio "L’integrazione del continente contro egoismo, razzismo, violenza e guerra".

L’appello di Mattarella: "Debito da abbattere ma l’Italia è affidabile. Ora serve più Europa"

Sergio Mattarella (83 anni) in collegamento con il Forum Ambrosetti

di Sandro

Neri

CERNOBBIO (Como)

Parla alla folta platea di imprenditori, manager, dirigenti delle multinazionali. Ma il suo è un messaggio rivolto soprattutto alla politica, in una fase cruciale come l’attuale, caratterizzata da forti scossoni sul piano geopolitico e, in Italia, dai delicati passaggi per definire la legge finanziaria. Abbattere il debito pubblico è "una necessità ineludibile", dice Sergio Mattarella aprendo, in videocollegamento, i lavori della cinquantesima edizione del Forum Ambrosetti a Cernobbio. Ma attenzione: "Sul fronte del debito l’Italia ha pagato più interessi di quelli pagati insieme da Francia e Germania, eppure è un pagatore affidabile", sottolinea il presidente della Repubblica, rassicurando analisti e investitori. Piuttosto, l’andamento dei tassi "è un termometro opinabile". Un tribunale su cui non si può giudicare l’affidabilità di un Paese. "Molta strada resta da fare per dare razionalità a un mercato dei titoli pubblici che tenga conto anche della situazione della ricchezza delle famiglie".

Una concreta e compiuta "dimensione europea", dice Mattarella, "potrebbe costruire verità" sulla reale situazione economica dell’Italia, che secondo i dati diffusi al Forum di Cernobbio, con un +0,8% del Pil a fine anno non sfigura di fronte alla Germania (+0,2%) e si accoda alla Spagna (+2,3%).

Chiaro il percorso da seguire: un completamento dell’"edificio finanziario europeo" che garantisca anche giusti giudizi sulle economie non è più rinviabile" e chi ha responsabilità di governo, osserva Mattarella, deve difendere l’Italia. "Un debitore onorabile con una storia trentennale di avanzi statali primari annui e un debito pubblico cresciuto in larga misura dal 1992 a causa proprio degli interessi".

E nella giornata che, qui a Cernobbio, vede fra i protagonsti Viktor Orban e Volodymyr Zelensky, Mattarella invita a guardare l’Europa im modo costruttivo. Partendo anche da alcune politiche avviate negli ultimi anni. "Scelte di discernimento signifcative", le chiama il presidente della Repubblica, che sono sfociate in "politiche coraggiose sul debito con Next Generation Eu". L’Europa è "un’incompiuta" ed è qui che occorre lavorare. Fondamentali le riforme, ma anche un’assunzione di responsabilità da parte dei diversi governi. Chi critica la Ue la definisce "utopia consolatoria" o "vincolo soffocante". Critiche "sconcertanti quando derivano da protagonisti che hanno preso parte a questi passaggi". La costruzione europea è una "opportunità, forse l’unica" e nasce dalla decisione dei popoli; da scelte, "non da normative imposte da oscuri poteri, bensì concordate in sede comunitaria tra i governi nazionali, la Commissione, il Parlamento Europeo, con procedimenti partecipati e trasparenti".

Da Bretton Woods allo Sme e al Trattato di Maastricht, si è visto che "governare in autonomia le grandezze macroeconomiche vedeva le singole nazioni inadeguate". E il tanto discusso "vincolo esterno" "deriva dalle regole o dal debito?". All’orizzone cisono "traguardi di libertà, benessere, giustizia che non possono attendere", "lo sguardo va rivolto al futuro". Ma, si rammarica il capo dello Stato, "nella pubblica opinione si riaffacciano spinte che immaginano, senza motivo, un futuro frutto di nostalgie di un passato che ci ha riservato, spesso, tragedie. Ciascuna generazione viene chiamata a combattere contro fantasmi che sperano nell’oblio per poter riemergere con vesti nuove".

Nessuno può chiamarsi fuori: "Tocca alle forze della società civile, nella loro interezza, essere consapevoli che difendere il quadro della civiltà in cui vivono, e che contribuiscono a definire, è compito che non soltanto li interessa, ma li riguarda". Per Mattarella conta il "quadro di libertà, giustizia sociale e aspirazione alla pace" che caratterizza "la storia dell’integrazione europea a partire dal dopoguerra" e che si contrappone ai "disvalori dell’egoismo, del razzismo, della violenza, dell’odio e della guerra". Una strada su cui proseguire "con fermezza, con determinazione".