Governo Draghi: il racconto delle ultime frenetiche ore. Così è saltato il Conte ter

Tensioni dalla mattina, la rottura dopo il tavolo su zoom con Crimi, Rosato, Franceschini e Speranza

Matteo Renzi, Mario Draghi e Angela Merkel (ImagoE)

Matteo Renzi, Mario Draghi e Angela Merkel (ImagoE)

Roma, 3 febbraio 2021 - Il colpo di scena arriva al termine di una giornata campale per la crisi di governo. Mattarella che convoca Mario Darghi ne sembra l'epilogo naturale, sotto traccia da giorni, secondo alcuni da mesi. Ma fino alle 21:31, ora in cui le agenzie battono la svolta del Colle, nessuno osa sbilanciarsi. 

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A inizio giornata il Conte ter sembra una strada non facile, ma percorribile. L'aria cambia già in mattinata quando filtra la volontà di grillini e democratici di mettere in evidenza che "comunque" le distanze non sono incolmabili. Qualunque sia il risultato dell'esplorazione di Roberto Fico. Quindi il tavolo sul programma a Montecitorio, con il premier uscente convitato di pietra. "Siamo per il Conte ter", ripetono M5s e Pd. "Chi parte dai nomi non dà un contributo positivo", ribadisce Teresa Bellanova.

Ma è nel pomeriggio che lo scontro si accende, fino a diventare una rottura che non ammette "comunque". Italia Viva vuole archiviare definitivamente la riforma Bonafede e rifiuta il lodo Orlando. L'ex Guardasigilli dem propone di portatare avanti il Ddl che taglia i tempi dei processi, l'idea è: se non si approva entro sei mesi, mettiamo mano alla prescrizione. Ma i renziani dicono no. Botta e risposta, senza ancora l'affondo decisivo. "Passi avanti nella trattativa? No", risponde secca Maria Elena Boschi poco dopo l'ora di pranzo. 

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Il crac arriva al tavolo su zoom con Franceschini, Crimi, Rosato, Speranza. È qui che Renzi sbotta e fa trapelare l'intenzione di Italia Viva di virare verso un governo istituzionale. Intorno 19 spunta una chat tra parlamentari di Iv in cui l'ex rottamatore si sfoga: "Crimi non cede su nessun nome, da Bonafede ad Azzolina. Domenico Arcuri e Mimmo Parisi non si toccano. Possono sostituire la Catalfo solo se non ci va la Bellanova. E per vicepremier al momento è in ballo Fraccaro con Orlando". Oltre che sui nomi, "qui lo scontro è altissimo sui contenuti. dal Mes alle infrastrutture, dalla giustizia alla Torino -Lione", rivela Renzi. Quasi immediata la replica del leader pentastellato: "Lui ha posto avanti all’interesse del paese quello per le poltrone". 

Titoli di coda sul Conte ter, Fico ha fatto sapere che in serata andrà al Quirinale. Al Colle dirà che non ci sono le condizioni per dar vita a un nuovo governo politico. Mattarella convoca Draghi, si chiude una partita e se ne riapre un'altra. Questa volta decisiva. Lo deve essere, in un senso o nell'altro. 

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