Domenica 1 Settembre 2024

Senza cultura non c’è democrazia: "L’istruzione è un diritto sociale"

La lezione di Lorenza Carlassare: "L’effettiva cittadinanza si ottiene con lo studio"

Senza cultura non c’è democrazia: "L’istruzione è un diritto sociale"

Senza cultura non c’è democrazia: "L’istruzione è un diritto sociale"

"Senza cultura la democrazia non può esistere, democrazia e cultura vanno necessariamente insieme. La cultura è indispensabile ai fini della partecipazione effettiva e, prima ancora, al pieno sviluppo della personalità di ciascuno, condizione indispensabile per la partecipazione". Così Lorenza Carlassare, prima costituzionalista salita in cattedra in Italia scomparsa nel 2022, spiegava il significato che ricopre la cultura nella Carta, all’articolo 9.

"L’istruzione – sosteneva Carlassare – è una precondizione della democrazia, è il primo dei diritti sociali, indispensabile per colmare il divario più grave fra le persone". I Costituenti avevano ben chiaro che "non serve proclamare i diritti se non se ne assicura l’effettività: senza i diritti sociali le libertà civili sono prive di consistenza effettiva". Ne va del principio di eguaglianza. In quando "differenze profonde di ordine economico, culturale, di posizione sociale separano gli esseri umani". E la nostra Costituzione, come altre del secondo dopoguerra, "esprime l’esigenza di calare il diritto nei fatti, nell’esistenza quotidiana, dove protagonisti non sono individui astrattamente eguali, ma sono ricchi e poveri, sapienti ed ignoranti, potenti e indifesi".

Non basta quindi non discriminare e che la legge tratti i cittadini al medesimo modo. In ottemperanza all’art. 3 "Cultura, istruzione, scuola sono essenziali per la democrazia – spiegava la giurista nelle sue lezioni– Trascurare l’istruzione significa negare un’effettiva cittadinanza a molti, escluderli di fatto dal corpo politico. Ma tutti devono poter partecipare". E di questo la Costituzione incarica la Repubblica attraverso la scuola dell’obbligo e il diritto allo studio. Nella consapevolezza che, al netto della astrazioni, ciascuno "diventa libero in un ambiente sociale in cui condizioni economiche, politiche, culturali siano tali da condurlo ad acquistare coscienza del proprio valore di uomo", come affermava Norberto Bobbio.

Da rimarcare, infine, che "l’Italia è stata il primo paese al mondo a considerare tutela del paesaggio e tutela del patrimonio culturale un tutto unico" come stabilito dall’art. 9. Sancendo perciò che paesaggio e patrimonio storico e artistico sono congiunti in quanto così plasmati dall’azione della natura e della storia.

A cura di Cosimo Rossi