Professor Franco Pizzetti, costituzionalista e Garante per la protezione dei dati personali dal 2005 al 2012, come definire il concetto di privacy ai sensi della Costituzione?
"La privacy è fondata sulla tutela del diritto fondamentale alla riservatezza. Che ha una sua radice fondamentale nella Costituzione, dove “riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità” (art. 2, ndr.). Quali sono, ad esempio, la famiglia, la scuola, le associazioni e gli altri rapporti sociali tramite cui la persona si sviluppa.
Cosa ispira la dottrina costituzionale italiana?
"C’è una triplice radice. In primo luogo la cultura costituzionalistica europea relativa alla tutela della personalità, anche nelle relazioni sociali in cui si esprime, come appena detto. Dopo la seconda guerra mondiale, poi, la tutela della riservatezza si è radicata nel cotesto internazionale in considerazione del massiccio utilizzo dei dati anagrafici e di archivio fatto dal nazismo per sviluppare le persecuzioni razziali sia in Germania che nei territori occupati. La terza radice riguarda infine l’evoluzione diritti fondamentali legata allo sviluppo tecnologico".
Considerando proprio quest’ultimo aspetto l’Italia è al passo con i tempi?
"Grazie a Stefano Rodotà è stato chiaro da subito che si trattasse di tutelare i cittadini dal rischio di profilazione: l’uso delle informazioni sui comportamenti di chi si rivolge a servizi per profilare e conoscerne la vita sia individuale che sociale. Nel mondo digitale, in cui le relazioni pubbliche e private avvengono attraverso lo scambio di dati, occorre da un lato garantire la riservatezza dei dati e dall’altro a non ostacolarne la circolazione per non frenare l’espansione della società. Lo sviluppo tecnologico pone problemi enormi legati all’intelligenza artificiale, che si svilupperà in base al possesso e la gestione di dati digitali".
I social rischiano di autodistruggere la propria privacy?
"I social consentono l’auto-esibizione di sé. Quando invece si utilizza la tecnologia per una prenotazione si cedono informazioni. Questo è il tema: quando mandi informazioni vuoi che arrivino solo al destinatario e non ad altri. Sennò si perde la fiducia".
A cura di Cosimo Rossi