Domenica 19 Maggio 2024
JESSICA MULLER CASTAGLIUOLO
QN Nuove generazioni

Educare i giovani all’affettività. Ora scatta il progetto nelle scuole

La Fondazione ’Una Nessuna Centomila’ insieme ad Axa Italia per sensibilizzare le nuove generazioni

Educare i giovani all’affettività. Ora scatta il progetto nelle scuole

Educare i giovani all’affettività. Ora scatta il progetto nelle scuole

"Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha segnato un prima e un dopo". Ne è convinta Giulia Minoli, presidente di ’Una Nessuna Centomila’, Fondazione per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne, che insieme ad Axa Italia presenta un progetto nazionale di sensibilizzazione rivolto alle scuole italiane, dove la grande assente continua ad essere l’educazione all’affettività.

Il dopo che scorge Minoli parte proprio da qui: dalle nuove generazioni, davanti al bollettino di femminicidi che non accenna a diminuire, pongono sempre più "una domanda insistente: cosa possiamo fare noi?". Una domanda alla quale gli adulti, intanto, continuano a rispondere in ordine sparso. In Europa non esiste ancora un quadro normativo omogeneo di riferimento sull’educazione all’affettività nelle scuole, ma, dagli anni Cinquanta ad oggi, ogni paese ha provveduto all’introduzione di corsi di educazione sessuale nel proprio ordinamento scolastico con diverse modalità, in maniera obbligatoria o opzionale.

In Italia, nessun obbligo e nessuna opzione. "Stiamo parlando di uno dei punti fondamentali della Convenzione di Istanbul, che hanno firmato tutti gli Stati europei", ricorda Minoli. Il terzo capitolo, all’articolo 14, recita infatti che nelle scuole vanno inclusi programmi su temi come "la parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati, il reciproco rispetto, la soluzione non violenta dei conflitti".

Il progetto, presentato a Verona, prima del concerto di beneficenza che si è tenuto in due tempi nel weekend all’Arena, sotto la direzione di Fiorella Mannoia, presidente onoraria della Fondazione, vuole essere un primo passo per iniziare a colmare questo spazio vuoto, fornendo una risposta, anche di metodo. Il linguaggio è quello dell’arte, che entra nelle scuole attraverso la musica, il teatro e il cinema per favorire il dialogo e spingere alla riflessione.

"L’arte è in assoluto lo strumento più efficace per arrivare all’anima, e noi lavoriamo sui sentimenti e sulle relazioni", spiega Minoli. Intanto i minorenni vittime di abusi sono aumentati. Nel primo semestre del 2022 erano già cresciuti i reati di abuso dei mezzi di correzione, la violenza sessuale e la violenza sessuale aggravata. Il quadro non cambia: autori degli abusi sono, per più della metà delle volte, uomini tra i 35 e i 64 anni. Le vittime prevalentemente donne. Giovanissime.

"Bisogna – continua la presidente Minoli – lavorare sulla prevenzione per capire chi siamo, per affrontare il nostro essere uomini ed essere donne. I ragazzi hanno bisogno di avere strumenti, specialmente nell’era dei social. Le tappe si sono bruciate, bisogna creare una nuova elaborazione del tempo". Educazione, di nuovo.

Per il momento le scuole coinvolte nel progetto sono venti, suddivise su tutto il territorio nazionale, ma il messaggio vuole farsi eco: "Non possiamo aspettare i tempi della politica, dobbiamo iniziare da qualche parte", chiosa Fiorella Mannoia, che pone anche l’accento sul ruolo che possono ricoprire gli uomini.

"Sfatiamo il mito – insiste la cantante – che i giovani non sono ricettivi, bisogna trovare il linguaggio adatto per poterci parlare perché sono assettati di sapere. Siamo vittime di stereotipi, sia donne sia uomini. È un percorso che dobbiamo fare insieme: prenderci per mano è lavorare per sradicarli, partendo proprio dall’educazione al rispetto". Ora quel fare rumore, conclude Minoli, "trasformiamolo in azione".