Mandragora scambiata per spinaci: come riconoscerla

Dove si trova, di che colore sono le foglie e quale odore ha: tutti i trucchi per evitare di mangiarla

Una pianta di mandragora

Una pianta di mandragora

Napoli, 6 ottobre – Foglie verdi e carnose, così simili agli spinaci e alla borragine da sembrare invitanti. È questo che potrebbe avere tratto in inganno agricoltori e negozianti dei campi flegrei, nel Napoletano, che nel raccogliere le verdure commestibili potrebbero avere strappato dai campi anche le foglie della famigerata mandragora. E così quell’erba tanto tossica da provocare allucinazioni è finita sulle tavole di alcune famiglie napoletane, dopo averle acquistate nei negozi di Quarto e Monte di Procida. I sintomi possono essere molto gravi, è importante riconoscere la mandragola per evitarla. 

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Sommario:

Come riconoscere le foglie

La mandragora è un’erba erbacea perenne che cresce spontanea nei campi delle regioni mediterranee. Fa parte della famiglia delle solanacee – come i pomodori – ha delle lunghe radici bitorzolute che superano il mezzo metro di profondità e carnose foglie verde scuro. Quando è in stagione, produce fiori di un blu pallido e quasi violacei, seguiti da frutti gialli simili a piccole bacche. Le foglie oblunghe sono ovali e le radici spesse, spesso biforcute che – secondo le leggende popolari – assomigliano a volti umani e anche per questo la mandragola è entrata nella mitologia come ingrediente di pozioni magiche e malefici. La sostanza allucinogena è più concentrata nelle radici, ma anche le foglie sono pericolose

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Che odore ha la mandragola

Le piante solanacee contengono la solanina, un alcaloide tossico che agisce sul sistema nervoso e sui tessuti dell’apparato digerente. La parte usata come “droga” è costituita dalla radice essiccate, ma anche dall'erba fresca. Ma il vero trucco è annusare le foglie: a differenza degli spinaci, che non hanno un profumo particolare, la mandragora – o mandragola – emetto un cattivo odore, non certo invitante.

Erba afrodisiaca? 

È ritenuta l'erba preferita dalle streghe e veniva largamente impiegata nella preparazione di pozioni e unguenti magici di diverso tipo. Già Niccolò Machiavelli, nel Cinquecento, dedicò alla Mandragola una commedia, considerata un classico della drammaturgia italiana. Alla pianta vengono attribuite caratteristiche afrodisiache e utili per combattere la sterilità, ma è piuttosto temuta poiché altamente tossica e confondibile con altre piante commestibili come spinaci, borragine e alcuni tipi di lattuga.