Lunedì 28 Ottobre 2024
EVA DESIDERIO
Moda

Parigi, lo show riciclabile di Louis Vuitton

La nuova collezione del brand sfila in una sorta di cantiere tutto in polietilene arancione

La sfilata di Louis Vuitton

La sfilata di Louis Vuitton

Fuori dal 103 di Avenue des Champs Elisée c’è il delirio. Eccitazione al massimo dei giovani fans del brand Louis Vuitton, nel portafoglio del Gruppo LVMH che da solo fattura 20 miliardi di euro (sugli 80 del totale fatturato dell’impero di Bernard Arnault con gli altri marchi del lusso, i profumi, i cosmetici, gli champagne e gli hotel), e le transenne e i body gard non reggono l’urto delle spinte e delle grida.

La sfilata di Louis Vuitton
La sfilata di Louis Vuitton

Dentro un palazzo in restauro stile Art Nouveau, ex sede della banca Hsbc, si svolge il defilè donna per l’estate 2024 sotto la maestria del direttore creativo Nicolas Ghesquière dal 2013 alla guida delle collezioni femminili di LV (dopo essere succeduto a Marc Jacobs), in un ambiente che è un cantiere di lavoro tutto foderato di arancione, con passerella e lampadari sempre orange. Tutto schermato per la sicurezza degli ospiti della sfilata e tutto fasciato e messo in sicurezza per uno show che è uno dei più importanti della fashion week parigina che domani chiude col defilé di Chanel al Grand Espace Ephemere.

La sfilata di Louis Vuitton
La sfilata di Louis Vuitton

Ma tutto quel polietilene arancione è completamente riciclabile e riciclato al 100%, sarà riutilizzato ancora secondo i dettami dell’economia sostenibile circolare della maison per un inno all’eco-design. In passerella una collezione frizzante e adatta a molti tipi di donna, di forme e di appartenenza geografica, tanto il brand LV è globale. Si comincia con la seduzione di un perfetto bustier di pelle nera, grintoso e seducente, si continua con gonne che sono un doppio soffio di chiffon, e poi tanti plissè sciolti, la borsa Alma zippata e portata aperta, le mini dado e i mini bauletti logati, le scarpre col tacco 8 cm in bianco e nero. Splendido il giaccone di pelle nera da lavoratore del porto, belle le minigonne a pieghe larghe sulle calze bianco gesso. Giochi di tasche e di volant dappertutto, qualche gonna al ginocchio per rassicurare la cliente non più giovanissima ma tanto danarosa, maniche gonfie sulla camicetta scollata come quelle di una dama di corte di oggi ma in giallo sole. La sera è in tuta lurex argentata. Giacche da right su gonne a pieghe in pied de poule o in check e cinture a vita bassa.

Alla fine lunghi applausi per Nicolas Ghesquière che fa tutta la passerella, lunghissima, andata e ritorno, sorridendo di gioia.