
Piacenza, 11 maggio 2023 – “Sono un creativo razionale”. Per Giorgio Armani la miglior descrizione di sé che colpisce e convince, spiegando la sua genialità di stilista, il suo rigore, le sue capacità di imprenditore che tutto il mondo ammira e gli riconosce. Oggi al Teatro Municipale di Piacenza, sua città natale che sempre porta nel cuore, Armani è stato insignito della laurea honoris causa in ’Global Business Management’ davanti al Consiglio di Ateneo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Un riconoscimento all’uomo e al manager, al proprietario unico e assoluto del brand fondato con Sergio Galeotti nel 1975 e sempre in crescita per oltre quarant’anni di Made in Italy.
Giorgio Armani è apparso emozionato e a tratti commosso, un po’ perché sono state celebrate le sue radici, un po’ perché sono emersi tanti ricordi, tanti visi di famiglia, gli anni belli dell’infanzia e della gioventù ma anche le pene della seconda guerra mondiale, l’arrivo a Milano nel 1949, l’inizio dell’università a medicina, l’abbandono per andare a lavorare come vetrinista a La Rinascente e poi la fulminazione per la moda.
Il Magnifico Rettore Franco Anelli ha letto la sua dotta prolusione, poi è toccato alla Preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza Anna Maria Fallegara illustrare le motivazioni della laurea honoris causa per esser un imprenditore protagonista del Global Business, per visione e strategia. Il teatro gremito ma soprattutto in platea c’erano tanti giovani della facoltà di Economia e Giurisprudenza, ammirati e composti nell’ascolto e calorosi nei tanti applausi. Una cerimonia tutto sommato imponente per la processione degli ermellini sul palcoscenico ma in stile ’armanissimo’ per il rigore e la forma a tratti perfino semplice.
“Cari ragazzi, vi penso, e vi dico che vorrei esservi di stimolo e di esempio, perché il lavoro vero porta lontano!”, ha affermato alla fine del suo intervento Armani che ha ricordato gli inizi con Sergio Galeotti, “il primo a credere nel mio talento”. La sua prematura scomparsa che lo costrinse a diventare anche imprenditore oltre che stilista, “molti pensavano che non ce l’avrei fatta ma sono stato caparbio ed è stato un percorso lungo e complesso”. Armani, rivolto ai tanti universitari, professori e amici (molti giornalisti) arrivati da tutta Italia, ha detto di “aver realizzato il sogno e con coraggio e fiducia ho difeso la mia indipendenza. Ascolto il parere degli altri ma poi sono io che prendo le decisioni, non me ne vogliano i miei collaboratori…”.
Ieri Armani ha visto una città splendente, un luogo magico, e le sue radici sono rimaste sempre qua. “Piacenza è la città della mia infanzia, con tutto quello che significa di malinconico e magnifico. Il luogo di infiniti ricordi familiari e della guerra, delle prime amicizie, dei giochi, della scuola. Occupa un posto speciale, dal quale partono le vie che mi hanno portato lontano. Quando ritorno, mi sento a casa”, ha detto il grande stilista nato il 7 luglio 1934. Un creativo che in ogni dove riscuote ammirazione e consensi, la sua moda è sempre al top, ha inventato un lifestyle inc onfondibile, profumi e cosmetici da fiaba, occhiali e scarpe e borse da invidia. Un esempio di vita e di lavoro, ora il Dottor Armani (che ha preso tante altre onorificenza e titoli e lauree come quella del Politecnico di Milano in Disegno Industriale) è fiero del suo essere un italiano amato e ammirato.
“L’ammirazione da parte del pubblico la avverto, sempre. Ovunque mi trovi, le persone – e tanti giovani – mi dimostrano grande affetto. Dico agli studenti di seguire le proprie passioni, di non farsi abbagliare dal miraggio del successo facile e ben venga la riscoperta e la valorizzazione di saperi e mestieri. Per me ciò che conta è l’autenticità e l’impegno: senza quelli non c’è successo che valga, e che duri. Successo – ha chiuso il Maestro – non vuol dire notorietà, ma realizzare i propri sogni”.