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Torre a Cona, l’orgoglio del Chianti fiorentino

PREZZI&QUALITA’ – In una splendida tenuta nei dintorni di San Donato in Collina prendono forma vini unici, caratterizzati da un microclima con forte escursione termica

di LORENZO FRASSOLDATI -
4 marzo 2024
La tenuta Torre a Cona. A destra, Niccolò Rossi di Montelera

La tenuta Torre a Cona. A destra, Niccolò Rossi di Montelera

Tre in uno: ottimi vini di territorio, ospitalità rural-chic toscana e un’osteria moderna ma legata ai valori della tradizione. La sintesi si chiama Torre a Cona, duecento ettari di terreni tra giardini all’italiana, boschi, vigneti e oliveti che fanno da cornice ad una elegante dimora storica settecentesca nei dintorni di San Donato in Collina, vicino a Firenze.

La tenuta, acquisita dai conti Rossi di Montelera nel 1935, racconta uno stile di vita che concilia cultura, impegno, natura e bellezza. Il parco vitato è di circa 20 ettari dove il Sangiovese la fa da padrone. I filari stanno tra i 300 e i 400 metri di altitudine, con esposizioni tra sud e sud/est, ottimali per la viticoltura. Un forte affioramento di alberese, pietra tipica del Chiantigiano, caratterizza i terreni, ma la vera peculiarità della tenuta è il miicroclima fresco con notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte che dà vita a vini complessi e dalla straordinaria bevibilità.

La vinsantaria
La vinsantaria

Oggi la gamma vede al vertice due cru in versione Riserva: Badia a Corte e Terre di Cino. La denominazione è Chianti Colli Fiorentini Docg. Completano la gamma i monovitigni Merlot e Colorino e due preziose versioni di Vin Santo, Merlaia e Occhio di pernice. I vigneti sono seguiti dal team tecnico che si avvale del supporto di Federico Curtaz, agronomo di livello nazionale, le lavorazioni in vigna sono essenziali, basate su un’agricoltura sostenibile, al fine di preservare l’equilibrio naturale del comprensorio. Nella medesima ottica vengono condotte le vendemmie, tutte manuali.

Nella cantina storica l’enologo Beppe Caviola con il supporto della proprietà ha deciso di puntare su cloni di Sangiovese adatti al microclima fresco e vinificare in maniera sartoriale, in sintonia col millesimo a disposizione. Risultato: vini tutti da singolo vigneto, per esaltare l’identità territoriale. Dopo il rilancio della tenuta voluto da Lorenzo Rossi di Montelera, oggi a guidare l’azienda c’è la nuova generazione rappresentata da Ludovica, Niccolò e Leonardo.

Gli assaggi

Le tre bottiglie assaggiate
Le tre bottiglie assaggiate

Crociferro 2021, un entry level (15 €) di assoluto rispetto. Legno delicato, bella beva fresca e slanciata per questo Sangiovese di annata. Le due Riserve cru: Badia a Corte 2018 (30 €), 100% Sangiovese, in botte per 2 anni, note di sottobosco, elegante e tannini non invadenti. Terre di Cino 2018, sempre 100% Sangiovese, dai vigneti migliori, grande complessità , note di cuoio, tabacco e spezie. Aristocratico ma con sciolta eleganza.

Info: www.torreacona.com