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San Leonardo, il capostipite dei grandi bordolesi italiani

di LORENZO FRASSOLDATI -
24 luglio 2023
Carlo e Anselmo Guerrieri Gonzaga

Carlo e Anselmo Guerrieri Gonzaga

Il più francese dei rossi italiani. Il rosso italiano più bordolese. Il più bordolese dei bordolesi italiani. Chiamatelo come volete, il San Leonardo è un mito della vitivinicoltura ai piedi delle Dolomiti.

Prima di Bolgheri, prima della moda dei tagli bordolesi poi cresciuti all’ombra dei Colli Berici o Euganei, o nelle colline pisane o tra Suvereto e Val di Cornia,  c’è la Tenuta dei marchesi Guerrieri Gonzaga in Valdadige. Incastonata tra le pendici del Monte Baldo e i Monti Lessini, protetta dalle montagne che smorzano i freddi venti nordici e coccolata dalle brezze temperate che salgono dal lago di Garda, è un eden enoico per la vitivinicoltura di qualità.

Qui i vitigni internazionali hanno una lunga storia. Il Carmenère, messo a dimora a metà del 1800, è la vera essenza dei vini di San Leonardo, allevato sia a pergola che a Guyot, dona carattere e identità. Il Merlot piantato nei primi del 1900 e coltivato sia a cordone speronato che a pergola, regala invece rotondità e morbidezza. Mentre il Cabernet Sauvignon, piantato dal marchese Carlo nel 1978 e coltivato esclusivamente a cordone speronato, dona struttura ed eleganza.

Tenuta- gioiello: 300 ettari, 30 dei quali vitati a conduzione biologica e i rimanenti un tripudio di biodiversità, tra fitti boschi e giardini. Di questo piccolo eden da quasi tre secoli è custode la famiglia Guerrieri Gonzaga. Le grandi innovazioni introdotte a fine anni ’60 dal marchese Carlo hanno dato vita alla preziosa cuvée San Leonardo, sintesi di eleganza ed equilibrio; e oggi è il figlio Anselmo con visione e con lo stesso amore incondizionato a continuare nella strada della qualità e dell’emozione. La gamma dei rossi include Terre di San Leonardosecond vin di grande freschezza e armonia, Villa Gresti, assemblaggio di Merlot e Carmenère e anche una piccola preziosa produzione di Carmenère in purezza, dalle più antiche viti della tenuta. Sul fronte dei bianchi, al Sauvignon Blanc ‘Vette di San Leonardo’, si affianca una tiratura limitata di Riesling, e, da quest’anno anche un vino rosato, ‘Gemma di San Leonardo’, Lagrein in purezza prodotto in Val di Cembra a 600 metri di altitudine. Per la prima volta  inoltre con l’annata 2018 San Leonardo si presenta in abbinamento con il progetto 'Arte a San Leonardo', che fa dialogare storia e identità della tenuta con i linguaggi dell’arte contemporanea.

Gli assaggi

Villa Gresti 2018 , base di Merlot (90%) per profumi rossi suadenti e una bocca vellutata ; in bocca solido, avvolgente, appagante (34 €), può restare in cantina dieci anni e più (se non lo bevete prima). San Leonardo 2017, vino simbolo della tenuta, da mettere nell’Olimpo dell’enologia nazionale (94 €). Taglio bordolese base Cabernet sauvignon (60%), 24 mesi in barriques di rovere francese di primo, secondo e terzo passaggio, unisce aristocratica eleganza e straordinaria longevità (30 anni e più).

Info: www.sanleonardo.it