Maso Martis, l’antesignano del Trentodoc: spumanti d’altura da prima della moda

PREZZI&QUALITA’ – La cantina della famiglia Stelzer è stata tra le prime a credere nelle bollicine di montagna, nei primi anni Novanta

di LORENZO FRASSOLDATI -
22 maggio 2024
Antonio Stelzer e Roberta Giuriali con le figlie Alessandra e Maddalena

Antonio Stelzer e Roberta Giuriali con le figlie Alessandra e Maddalena

Il maso trentino è l'edificio rurale all'interno di un accorpamento di terreno unico; Martis è il genitivo latino di Marte, perché risulta che l'antico nome del paese di Martignano, dove si trova la cantina, era Martis fanum, ossia Tempio di Marte.

La fortuna della famiglia Stelzer è di abitare in un maso nel luogo di produzione, in mezzo alle vigne. Naturale, spontanea, la scelta di proteggere il loro territorio abbracciando le buone pratiche della agricoltura biologica. Maso Martis è nata nel 1990, grazie ad Antonio Stelzer e all’allora fidanzata Roberta Giuriali. Insieme hanno costruito una delle realtà della spumantistica nazionale tra le più premiate, che oggi conta su 12 ettari di vigneto di proprietà condotti a regime bio, una produzione di circa 120mila bottiglie all’anno vendute per il 95% in Italia e per il resto all'estero (Europa, Giappone, Stati Uniti).

Il Maso Martis attorniato dai vigneti
Il Maso Martis attorniato dai vigneti

La loro storia si intreccia con quella delle bolle trentine Metodo Classico; furono tra i primi ad aderire al disciplinare della Doc Trento (oggi Trentodoc) nel 1993. Una scelta non scontata allora, quasi una sfida. Il Metodo Classico allora significava solo Franciacorta, il Trentino enoico era solo di tradizione rossista.

Nel 1993, in coincidenza con la nascita della primogenita Alessandra, esce il primo Metodo Classico firmato Maso Martis, un Brut.

L’azienda si trova a Martignano, ai piedi del Monte Calisio (detto anche Argentario) sopra Trento. I vigneti (soprattutto Chardonnay, Pinot nero e Pinot meunier, la formula classica dello champagne) stanno fra 450 metri di altitudine e gli 800 di Montevaccino. Terreni di montagna, già coltivati dalla fine del 1800, ottimamente esposti e accarezzati dalle brezze.

“Per noi è importante che ogni bottiglia rispecchi l’annata nella quale è stata prodotta e che l’attenzione alla salubrità della vigna sia la stessa che poniamo nella tutela del nostro ambiente quotidiano. Dietro ogni bottiglia c’è un prezioso lavoro di gruppo, con Andrea Cristelloni e Daniele Tomasi in vigna e Matteo Ferrari in cantina”, spiegano Antonio e Roberta Stelzer, oggi affiancati dalle figlie Alessandra e Maddalena. Recente l’ampliamento dell’azienda con l’acquisto di 2 ettari di vigneto a Montevaccino, sul Monte Calisio, a 800 met ri di altitudine.

Gli assaggi

I tre vini degustati
I tre vini degustati

Al+Ma 2022 Müller Thurgau, bianco di montagna, fresco e verticale da vigneti a 800 mt (17,50 € allo shop online). Blanc de Blancs Brut Bio, 100% Chardonnay, dai 15 ai 18 mesi sui lieviti, bel corpo e grande equilibrio , profumi e snellezza (27,90 €). Rosé Extra Brut Millesimato Bio 2020, “effetto wow” per questo Pinot nero 100% , affinato fino a 30 mesi, al naso lamponi e fragoline, al palato cremoso, grande equilibrio acido e salino (36 €).

Info: www.masomartis.it