Turismo, il 2023 è stato l'anno della ripresa: città d'arte e montagna guidano il boom. Le previsioni per il 2024

di LAURA DE BENEDETTI -
1 gennaio 2024
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Il settore del turismo ha vissuto una rinascita nel 2023, con cifre che superano finalmente i livelli pre-Covid. L'anno dovrebbe chiudersi con un impressionante aumento del +8,1% rispetto al 2022, totalizzando 445,3 milioni di presenze nelle strutture ricettive. Questo segna una conquista significativa, superando addirittura il periodo antecedente la pandemia nel 2019, quando le presenze turistiche erano state 436,7 milioni, con un incremento di 8,6 milioni.

Turisti stranieri

Il sorpasso del 2019 è stato possibile grazie al considerevole aumento dei turisti stranieri, che continuano a trainare la domanda turistica. Le presenze estere mostrano un impressionante +13,7% rispetto al 2022, raggiungendo oltre 228,5 milioni, contro i 220,6 milioni del 2019. Mentre il mercato italiano registra una crescita più moderata, con un aumento del +2,8% rispetto all'anno precedente, totalizzando 216,8 milioni di pernottamenti. I turisti stranieri, dunque, nel 2023, sono stati superiori a quelli italiani: 228,5 milioni contro 216,8. Leggi anche: Le capitali meno visitate d’Europa: piccole perle dove il turismo non è di casa. Ma dove vale la pena andare

Ricettività

Nel dettaglio, il movimento degli ospiti nelle strutture alberghiere si stima in crescita del +9,3%, con 276,2 milioni di presenze turistiche. L'extralberghiero registra un aumento del +6,1%, totalizzando 169,1 milioni di pernottamenti. Questi numeri indicano una ripresa solida e ben distribuita tra entrambi i settori.

La geografia

La ripresa varia in tutto il paese, con il Nord Ovest (+11,7%) e il Centro Italia (+10,4%) in testa alla crescita, superando la media nazionale. Al contrario, il Sud e le Isole chiudono l'anno con una crescita più modesta del +4,4%, mentre il Nord Est mostra un aumento del +7%. Leggi anche: Bilancio Turismo 2023: crisi climatica e inflazione. Nel 2024 prezzi in crescita ma si punta su sostenibilità e stagioni allungate

Le preferenze

Tutte le aree hanno visto un aumento della domanda turistica nel 2023. Le strutture ricettive delle città/centri d’arte e della montagna conquistano il primo posto nella classifica, con aumenti del +11,4% e +11,1% rispettivamente. Anche le strutture nelle aree rurali/collina e del termale registrano stime positive con incrementi del +10,3% e +10,2%. Al contrario, il settore balneare mostra la crescita più bassa (+3%) a causa della flessione della domanda italiana. Leggi anche: Turismo di lusso: stile di vite italiano ed esperienze esclusive conquistano i millenial

Le previsioni 2024

Le previsioni per il primo trimestre del 2024 mostrano un certo grado di incertezza. Mentre il 59,6% prevede una stabilità, il 19,7% si aspetta un aumento dei flussi turistici, e il 20,7% prevede una diminuzione. Le imprese nelle località marine e rurali sono più preoccupate, mentre quelle nelle città e nei centri d’arte mostrano un po' più di ottimismo. L'instabilità geopolitica, la crescita economica lenta nell'area euro e l'inflazione continuano a influenzare la ripresa per il prossimo anno. Leggi anche:  Viaggi 2024, le migliori destinazioni di ogni mese: vacanze indimenticabili dal Brasile alla Cina Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, commenta con ottimismo: “Dopo tre anni lunghissimi, il turismo torna finalmente a recuperare i livelli di presenze turistiche del pre-pandemia, grazie anche all’aumento dei turisti stranieri. La dimostrazione che la promozione sui mercati esteri è fondamentale, ma anche un segnale positivo e un buon auspicio anche per il nuovo anno.” La resilienza del settore turistico rimane evidente, ma è cruciale continuare a sostenerlo, considerando il contesto mutato e le sfide ancora presenti, come l'aumento dei costi e le incertezze della domanda interna".