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Tre Forchette 2022 Gambero Rosso: i migliori ristoranti d'Italia

di PAOLO GALLIANI -
22 novembre 2021
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Le “forchette”. Per infilzare la ricca pietanza di riconoscimenti che, puntualmente, ogni autunno, arriva dalle nuovissima guide gastronomiche. E  fare un pieno di autostima nel best of dei locali che sanno interpretare al meglio la cucina italiana contemporanea secondo la “Ristoranti d’Italia 2022 ” del Gambero Rosso pronta a sbarcare nelle librerie.

Lo chef Heinz Beck

In cima al podio c’è il “Reale” di Niko Romito, a Castel di Sangro, angolo benedetto dell’Abruzzo che si prende il primissimo posto in solitaria con le famose “3 forchette” e 96 centesimi. Seguito ad un solo punticino di distanza dall’Osteria Francescana di Massimo Bottura e da “La Pergola dell’hotel Rome Cavalieri”, nella capitale, regno del sorprendente Heinz Beck. Anche la batteria di inseguitori è di tutto rispetto. Quarto posto (3 forchette e 94 centesimi) condiviso da “Le Calandre” della famiglia Alajmo, a Rubano (Pd); da “Piazza Duomo” ad Alba (dove a brillare c’è sempre lui, Enrico Crippa);  e da Mauro Uliassi, con il locale che porta il suo nome, a Senigallia (An). Mentre a ruota, con 3 forchette e 93 centesimi, c’è un “settebello” assoluto in cui spiccano i ristoranti “Cracco” di Milano (lo chef più popolare d’Italia è in grande spolvero e potrebbe prendersi qualche soddisfazione anche dalla guida Michelin), il Don Alfonso 1890 e il Quattro Passi, entrambi di Massa Lubrense (Na), il Madonnina del Pescatore, nuovamente a Senigallia, l’Enoteca Pinchiorri di Firenze, il Villa Crespi di Orta San Giulio (No) del popolarissimo Antonino Cannavacciuolo e il Da Vittorio della famiglia Cerea a Brusaporto, nella Bergamasca. Non ci sono solo le “3 forchette” a stabilire nobiltà e stato di salute della buona cucina italica. Contano anche i “3 gamberi”, riconoscimento attribuito ai locali che non cedono al tempo che passa e celebrano come si deve la tradizione. Ebbene, tra le 32 trattorie più meritevoli, 5 sono emiliane (a Bologna, “All’Osteria Bottega”) e altrettante si trovano in Lombardia (a Milano, “Trippa” e “Osteria del Treno”), mentre la Toscana si affida al duo “Da Burde”, a Firenze e “Futura Osteria” a Monteriggioni. Curioso il dominio della metropoli lombarda in materia di ristorazione globale: sfoggia 3 dei 4 locali che si aggiudicano i prestigiosi “3 mappamondi” (per l’esattezza, Gong, Iyo e Wicky’s Innovative Japanese Cuisine). E non è finita. Cuoco emergente, secondo il Gambero Rosso 2022, è Luigi Salomone del “Re Santi e Leoni” di Nola (Na). Carlo Cracco si porta a casa anche il premio “ristoratore dell’anno” che non è poco. Infine, il Nord Italia non brilla decisamente tra gli indirizzi da applausi per il rapporto “qualità prezzo”, potendo vantare solo due dei dieci premiati in tema di “cucina ottima e sostenibile alla cassa”: uno a Genova (Vegia Ostàia Da o Pöulu) e l’altro a Valdieri, nel Cuneese (La Locanda del Falco). Ma, come dire?, ci avrebbe stupito il contrario.