Luigi Veronelli, l’ultimo omaggio: uno spazio permanente dedicato all’inventore del vino come racconto

Inaugurato a Bergamo, a vent’anni dalla morte, un centro che raccoglie l’eredità del padre della critica enologica e gastronomica. C’è anche una cantina con 12mila bottiglie

di MICHELE MEZZANZANICA -
18 maggio 2024
Luigi Veronelli

Luigi Veronelli

Bariano (Bergamo) - L’etichetta di wine influencer non gli sarebbe certo piaciuta, quella di food blogger ancora meno, ma se oggi vino e cibo hanno tutta questa importanza e visibilità, sui media tradizionali e sui social, è in larga parte merito suo.

Esiste infatti un modo del vino, e dell’enogastronomia in generale, prima e dopo Luigi Veronelli, di cui ricorre quest’anno il ventennale della morte. Giornalista, critico, scrittore, editore, intellettuale: impossibile etichettarlo in una categoria classica, figurarsi in quelle contemporanee. Lui figlio della borghesia milanese che ha scelto la campagna e i contadini, affiancando sempre alla divulgazione ‘alta’ sulla buona tavola, la battaglia per le rivendicazioni sociali di chi la terra la lavora. Tra le sue peripezie giornalistiche, che lo videro tra le altre cose e dirigere o fondare la bellezza di sei testate, ricordiamo i suoi esordi proprio su queste colonne, sul Giorno di Enrico Mattei, per cui scrisse in particolare le celebri cronache del Giro d’Italia a tema gastronomico ed enoico.

A questo anarchico di buona famiglia, padre indiscusso della critica enologica e gastronomica italiana, è ora dedicato ‘Il Veronelli’, uno spazio permanente che ne raccoglie la storia e l’eredità. È stato realizzato nella prestigiosa cornice dell’ex convento dei Neveri a Bariano, in provincia di quella Bergamo che Veronelli aveva scelto come casa e dove oggi ha sede il Seminario che porta il suo nome, impegnandosi a preservarne e diffonderne l’eredità culturale. E, soprattutto, pubblicando ogni anno la ‘Guida Oro – i Vini di Veronelli’, una delle più antiche e autorevoli del settore.

"Quello di Luigi Veronelli è un messaggio di estrema attualità ancora oggi – osserva Angela Maculan, presidente del Seminario – parlava di terra, sapere, competenze, collaborazione, educazione ad un consumo consapevole; parlava di futuro. È stato un innovatore e un precursore. Il suo enorme lavoro al fianco di produttori e ristoratori, e la sua opera di divulgazione e sensibilizzazione delle persone, hanno contribuito a far diventare il vino e le produzioni agroalimentari di qualità apprezzate in tutto il mondo, come oggi le conosciamo".

La riproduzione dello studio di Luigi Veronelli
La riproduzione dello studio di Luigi Veronelli

Il percorso espositivo è molto ricco e offe spunti per ciascuna sfaccettatura della poliedrica opera veronelliana. C’è innanzitutto l’archivio, con un’attenta selezione di materiali tra documentazione cartacea e mediatica, per conoscere l’approccio e il metodo di lavoro di Luigi Veronelli Poi la biblioteca, con circa 6.500 volumi a tema cucina, vino, distillati e civiltà contadina, impreziosita da una selezione di testi da bibliofilo. Non mancano la riproduzione del suo studio e della sua cantina, ricostruita conforme all’originaria della casa di Bergamo Alta, che accoglie circa 12.000 bottiglie. Immancabile quindi la sala assaggi, l’ambiente in cui “ascoltare i vini”, circondati dagli scritti veronelliani sulla degustazione. A completare il percorso, una caffetteria con i disegni realizzati per Alessi, le ricette di alcuni suoi cocktail e i pannelli con nomi e menu dei ristoranti che parteciparono al ‘Campionato gastronomico lombardo’ ideato negli anni Sessanta insieme a Gianni Brera, altro ‘gran lombardo’ folgorato sulla via del giornalismo e della buona tavola.

La biblioteca dello spazio Il Veronelli
La biblioteca dello spazio Il Veronelli

“Con Luigi Veronelli – commenta Gian Arturo Rota, responsabile de Il Veronelli – nasce la critica enogastronomica in Italia. Le sue intuizioni hanno marcato il miglior destino del comparto vitivinicolo italiano dal secondo Novecento in poi. Il Veronelli nasce per continuare la sistemazione organica dei suoi materiali, iniziata nel 2010, per far conoscere il suo pensiero, per mantenerne viva la memoria. Una memoria non solo celebrativa ma trampolino per agire secondo i suoi insegnamenti. Questo spazio vuole infatti offrire spunti di riflessione, avvicinare a una visione del mondo, mostrare che l’opera veronelliana è ancora oggi di forte attualità".