È sempre stato l
’Indian Garden ma d’ora in poi si chiamerà
Havasupai Gardens. Una delle destinazioni più visitate del Grand Canyon National Park dell’Arizona
cambia ufficialmente il suo nome per correggere il tiro e onorare la storia del luogo. Un atto dovuto e, soprattutto, una dimostrazione di rispetto, perché la precedente denominazione non faceva riferimenti al
popolo indigeno che per primo lo aveva abitato. Oltre a poter risultare offensiva nei confronti di tutti i nativi americani.
La storia dell’Havasupai Gardens
Originariamente questo giardino del
Grand Canyon, che sorge lungo il Bright Angel Trail del parco ed è tra le mete più visitate dell’intera area, era conosciuto come Ha’a Gyoh. La zona era abitata da tempo immemore dalla comunità indigena degli Havasupai. Con la costruzione del National Park
i nativi americani furono costretti ad abbandonare il luogo e, nel 1928, l’ultimo residente Havasupai conosciuto con il nome di Capitan Burro, fu addirittura allontanato
dalla sua terra natìa con la forza.
Il cambio di denominazione
Il consiglio del Grand Canyon National Park ha quindi deciso di provare a rimediare a quell’
errore del passato. Lavorando di concerto con l’Havasupai Tribal Council ha deciso di rendere nota la storia del popolo originario di quei luoghi e di ricordarlo anche nel
nuovo nome. La denominazione di Indian Garden, oltre a non raccontare le origini della riserva, risultava anche
offensiva per tutte le comunità di nativi.
Novembre e i nativi americani
La comunicazione della modifica del nome è arrivata ufficialmente il 21 novembre 2022, in una data che non è casuale. Novembre, infatti, è il mese in cui si ricorda il
patrimonio dei nativi americani. Un’ulteriore dimostrazione di vicinanza e di rispetto verso tutti i popoli indigeni e in particolare gli Havasupai.