Ischia – che fa parte dell’arcipelago delle Flegree – è stata scelta come
isola più bella del mondo dall’importante rivista di viaggi americana ‘
Travel+Leisure’. L’isola campana ha
battuto anche le
Maldive, le Galapagos, Milos e
Bali. Ecco quindi 5 cose da non perdere assolutamente se si decide di visitarla.
1. Castello Aragonese
Sovrasta l’intera isola e ne racconta le origini e la
storia. La prima costruzione del castello risale infatti al 474 a.c. ad opera di Gerone da Siracusa, ma è solo nel 1441 con
Alfonso V d’Aragona che ha raggiunto l’attuale fisionomia. Fu il principe spagnolo a rendere la fortezza
accessibile attraverso un traforo – ancora oggi utilizzato – perché fino al suo intervento vi si poteva accedere solo via mare. È liberamente ispirato al
Maschio Angioino di Napoli. Attualmente è di
proprietà privata ma è aperto al pubblico e il biglietto d’ingresso consente di fare visita alle diverse chiese e cappelle interne, alle antiche carceri e ai
giardini. L’entrata costa 12 euro per gli adulti, 10 euro per gli universitari e 6 euro per i ragazzi dai 10 ai 18 anni; sotto i 10 anni l’ingresso è gratuito. È spesso utilizzato come location per
eventi culturali.
2. Borgo Sant’Angelo
Collegato da un
istmo al comune di Serrara Fontana di cui fa parte,
Borgo Sant’Angelo sorge nell’estremo sud dell’isola e rispecchia l’immagine tipica di un villaggio di
pescatori, antichi abitanti, di cui conserva ancora oggi tutte le peculiarità. Le colorate abitazioni, proprie dell’
architettura mediterranea, sono costruite a ridosso del monte che lo sovrasta. Il borgo è interdetto alle automobili ma si può visitare solo
a piedi partendo dalla tipica piazzetta che è oggi regno di negozi di
souvenir, bar e ristoranti. Nella parte alta del paese si trova un sentiero sterrato che porta alle famose
Fumarole sulla spiaggia, nei pressi di Maronti. Qui si assiste ad uno spettacolo unico: il sottosuolo emana infatti
calore, rendendo la sabbia della spiaggia naturalmente calda.
3. ‘Pizzi’ bianchi
Sempre nel comune di Serrara Fontana si trovano i cosiddetti
‘pizzi’ bianchi. Si tratta di grandi canyon caratterizzati da una particolare colorazione candida, determinata dalla roccia che li costituisce,
il tufo. I pizzi sono la meta ideale per gli amanti delle
escursioni ma sono visitabili anche da turisti non particolarmente esperti nelle passeggiate e nel
trekking, purché siano accompagnati da una guida. I percorsi che li attraversano sono infatti diversi: si va dagli itinerari più lunghi che oltrepassano zone piuttosto
impervie ai sentieri più brevi, dolci e meno ripidi, che consentono di ammirare lo spettacolo dei
canyon dall’alto. Questo luogo è soggetto, inoltre, a continue
metamorfosi: sono state infatti le intemperie, il vento, le piogge e l’erosione del tempo a regalare ai pizzi bianchi il loro attuale aspetto. Di tanto in tanto, quindi, è possibile notare qualche cambiamento evidente nel paesaggio, causato dalle precipitazione meteorologiche.
4. Terme di Negombo
Chi visita Ischia non può evitare una tappa alle Terme di Negombo, oasi di
relax e di bellezza. Lo stabilimento si trova all’interno della baia di
San Montano, una delle zone più ricche di bacini e pozzi termali. Attorno alle
sorgenti naturali d’acqua, a partire dal 1947, è stato costruito un grande parco, nato inizialmente come struttura privata e oggi aperto al pubblico. All’interno si trovano
dodici vasche e diverse docce termali, una spa in cui dedicarsi a massaggi e
trattamenti di ogni genere, diversi punti ristoro, un hotel ma, soprattutto, una grande area
naturalistica. La particolarità delle terme di Negombo sta, infatti, nel suo
giardino. Qui si possono ammirare piante tipiche del mediterraneo ma anche altre provenienti da Giappone, Australia, Brasile e dal continente africano. Una riserva
eterogenea che accompagna gli ospiti nei loro percorsi di
benessere.
5. Baia di Citara
La baia di Citara è situata nel comune di
Forio, ai piedi di Punta Imperatore, ed è considerata per eccellenza la più bella tra le spiagge di Ischia. La
sabbia bianca e morbidissima si getta nel mare turchese; gli scogli al largo della costa rendono i tramonti dalla
caletta molto suggestivi. La Baia deve il suo nome al ritrovamento nei pressi della costa di una piccola statua di marmo bianco che raffigurava la
Venere Citarea. Secondo la tradizione popolare la statuetta ha attribuito capacità
prodigiose alla baia: tutte le donne desiderose di avere un figlio diventano infatti fertili dopo essersi
immerse nelle acque di questo luogo. Un’altra
leggenda vuole invece che la nave dei Feaci che trasportava
Ulisse venne trasformata in roccia: si trova ancora oggi al largo della spiaggia, sotto forma di scoglio.