Viareggio e la passeggiata liberty

Dal Principe di Piemonte al canale Burlamacca, passando per lo Chalet Martini e i magazzini Duilio '48

di RAFFAELLA PARISI -
4 marzo 2024
La facciata del Principe di Piemonte a Biareggio

La facciata del Principe di Piemonte a Biareggio

Opere firmate Renato Guttuso, 12 quadri della collezione Litografie dei Segni Zodiacali raffiguranti i segni e la loro simbologia, ospiti nella sala Bistrot del grand Hotel Principe di Piemonte a Viareggio realizzate dall'artista durante un suo soggiorno nell'albergo.

L'arte, una delle passioni del proprietario, la famiglia Nesti si traspira appena si entra nell'albergo, nella hall vi è la scultura la Citta' perduta di Igor Mitoraj, la “Coleoptera green di Stefano Bombardieri nell’area del bar del Piccolo Principe, la biblioteca utilizzata come sala di attesa è arricchita dalle opere dello scultore contemporaneo Emanuele Giannelli ed, ancora, le colorate “Setole”di Francesca Pasquali, sculture realizzate con filamenti di spazzole sintetiche.

Un albergo storico, cinque stelle lusso, di recente The Leading Hotels of the world, nel 2022 ha festeggiato il suo primo secolo di vita, raccontato con foto, autografi e menu storici nel libro  Cent'anni da Principe di Manila Alfano. Nato nel 1922 con il nome Select Palace Hotel e rinominato Il Principe di Piemonte durante il fascismo in onore di Umberto II di Savoia, ultimo re d’Italia, dagli anni Settanta diventa meta di artisti, letterali, divi del cinema, e i Reali di mezzo mondo. Il progetto di restyling, iniziato per il primo secolo di vita e terminato da poco con gli ultimi “ritocchi” con le due prestigiose suite presidenziali, ha voluto riportare all' antico splendore con l'imponente struttura liberty. L'obiettivo di sostenibilità per gli architetti Diletta Storace e Nicola Spagni è stato raggiunto con la ricerca di interventi poco invasivi, ma di grande effetto per poter garantire una conservazione dei materiali pregiati esistenti e una valorizzazione dei decori con un accurato restauro delle vetrate, degli infissi e delle porte in legno recuperate. Inoltre, la realizzazione di tutto il mobilio è stata commissionata ricercando antiche botteghe artigiane e fornitori in zona a basso impatto ambientale. Ricercatezza, ma anche peculiarità come lo scalone principale dove protagonista è un tappeto con carpe koi che risalgono la corrente, metafora di una ascesa ricca e fortunata.

L'albergo vanta l'unico due stelle Michelin della Versilia, il Piccolo Principe affidato allo chef Giuseppe Mancino, cresciuto alla corte di Gualtiero Marchesie Alain Ducasse. Anche nella ristorazione la struttura ricerca la sostenibilità, lo chef ha introdotto tra le sue materie prime gli ortaggi coltivati, a pochi chilometri dal Grand Hotel, dall'azienda agricola Biodinamica Mediterranea, grazie allo sviluppo di metodi di coltivazione alternativi e rispettosi dell'ambiente. La coltivazione avviene nel rispetto della stagionalità con rifiuto zero, tutti gli scarti vengono riutilizzati per produrre humus. Lo chef realizza piatti ricercati con impiattamento coreografico e si sbizzarisce anche con sculture di cioccolato a tema. Lo stile liberty è raccontato anche nella carta dei cocktail 101, ideata per i 101 di vita dell'hotel, firmata da Simone Corsini, vincitore di Thhe Vero Bartender Italia 2022, raccondando nel cocktail book, illustrato dalla disegnatrice Tiziana Ricci, la storia di una figura femminile, simbolo delle tante dive che hanno abitato gli spazi del Principe, che viaggia negli otto luoghi più evocativi dell'albergo, otto le sequenze che il manager bar ha abbinato, anche nei nomi, ad altrettante proposte di mixology. La famiglia Nesti presta attenzione anche al sociale come la tradizionale tortellata benefica per i bambini autistici e i pasti solidali per le persone bisognose e prosegue la sua attività culturale, qui è nato il Premio letterario Viareggio, oggi premio Viareggio Rèpaci. Più recente, la rassegna “Gli incontri del Principe” con i grandi nomi del giornalismo, dell'imprenditoria e della politica, che dal 2020 si svolge ogni estate. La struttura ha optato per la “destagionalizzazione” quest'anno, per la prima volta, è rimasta aperta 11 mesi. Viareggio non è solo Carnevale e balneazione.

Lo chef Giuseppe Mancino all'opera
Lo chef Giuseppe Mancino all'opera

L'albergo è il punto di partenza della passeggiata in stile liberty. Il lungomare presenta vari stili architettonici, agli inizi del' 900 nasce la città dei bagni le cui architetture liberty in legno vengono distrutte in un incendio nel 1917. Di quel periodo resta solo la parte lignea dello Chalet Martini di intonazione esotico orientale. La ricostruzione degli anni '20 declina il dèco e il liberty con grande vivacità di forme il cinema Savoia dal gusto neoclassicheggiante i magazzini Duilio '48 di impronta liberty, la galleria del libro nel 1929 atelier di moda, il gran caffè Margherita con le decorazioni di Galileo Chini, il bagno Balena che riecheggia l'art decò. La passeggiata termina al canale Burlamacca emissario del lago di Massaciùccoli. Sempre a piedi si prosegue lungo il molo che si conclude con una balconata sul mare.