Venerdì 3 Maggio 2024

Notizie Ucraina, Russia scatena l'offensiva sul Donbass. Zelensky: situazione difficile

Mosca ritratatta sui combattenti della Azovstal: nessuno scambio con Medvedchuk. Strage di civili nel Donetsk. Zelensky a Draghi: non siamo pronti ai negoziati

Roma, 22 maggio 2022 - Sono ore cruciali per  guerra in Ucraina che vive il oggi suo giorno numero 88. I russi avanzano nel Donbass con la situazione che - parole di Zelensky -  si fa "estremamente difficile". Kiev ora teme che possibili ulteriori attacchi possano arrivare dalla Bielorussia. L'amministrazione di Kherson, intanto, denuncia l'utilizzo da parte dei russi di bombe a grappolo su un villaggio della regione. Nel raid sarebbero state uccise tre persone. 

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Un tram distrutto a Mariupol (Ansa)
Un tram distrutto a Mariupol (Ansa)

Donbass

Mosca scatena l'offensiva nel Donbass. L'esercito russo sta cercando di avanzare su Slovyanks e Severodonetsk, con la situazione che si fa "estremamente difficile", ammette Zelensky. Le truppe di Putin hanno distrutto per la seconda volta il ponte tra Severodonetsk e Lysychansk nel Lugansk. "Questo complicherà notevolmente l'evacuazione dei civili e la consegna degli aiuti umanitari", ha scritto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale Sergiy Gaidai. Il ministero della Difesa di Mosca riferisce che nelle ultime 24 ore missili russi di alta precisione hanno distrutto 13 siti militari, 4 depositi di munizioni e 3 posti di comando. Ma i difensori ucraini diffondono un comunicato in cui affermano di aver respinto, per ora, gli attacchi a Severodnetsk, giunti dai russi "in tutte le direzioni".

Per avanzare su Slovyanks, invece, l'esercito di Putin avrebbe effettuato bombardamenti di artiglieria nelle aree degli insediamenti di Vernopil, Dibrivne e Dovhenke. Secondo l'intelligence britannica, la Russia ha probabilmente schierato in Donbass anche la sua unica unità operativa controcarro di mezzi Bmp-T Terminator. 

La minaccia bielorussa

Ora Kiev è preoccupata dai movimenti della Bielorussia. E teme che il conflitto si allarghi, con raid anche da parte di Minsk. Nel nord dell'Ucraina, nelle direzioni Volyn e Polissya "le unità delle forze armate della Repubblica di Bielorussia hanno intensificato la ricognizione ed è stato notato il dispiegamento di ulteriori mezzi di ricognizione elettronica nelle aree di confine della regione di Gomel". Lo evidenzia lo Stato maggiore delle Forze armate di Kiev  precisando che "c'è una minaccia di attacchi missilistici e aerei sul territorio dell'Ucraina dal territorio della Repubblica di Bielorussia".

Strage di civili

La polizia nazionale ucraina, intanto, riferisce che i russi hanno sparato su case e strutture civili nella regione di Donetsk: 7 persone sono state uccise negli attacchi sui villaggi di Bakhmut, Soledar, Avdiyivka, Sviatohirsk, Mykolayivka, Toretsk, Zalizne, Raigorodok, Lastochkine, Pervomaiske, Yarova, Salt. "Gli occupanti hanno sparato su 12 insediamenti. Ci sono morti e feriti. Più di 40 case, una scuola, una scuola di musica, un istituto, imprese e strutture di supporto vitale sono state distrutte". I russi avrebbero sparato da aerei, carrarmati, artiglieria pesante e lanciarazzi multipli Hail.

Azovstal

Intanto, dopo la resa dei combattenti dell'acciaieria Azovstal, a Mariupol, resta ora il nodo prigionieri. I negoziatori russi smentiscono di aver aperto alla possibilità di uno scambio tra i soldati del battaglione Azov e l'oligarca filorusso Medvedchuk. L'intenzione di Mosca è quella di processare i combattenti. Le posizioni restano distanti e si cerca un punto di incontro, mentre Zelensky chiarisce che senza certezze sulla sorte dei militari-eroi non ci sarà nessun negoziato di pace. Lo avrebbe ribadito anche al premier Draghi, nella telefonata intercorsa ieri, spiegando che Kiev non è ancora pronta a trattare. Intanto, è giunto in Ucraina il presidente polacco Duda: interverrà al Parlamento. Mosca ha pubblicato una lista di 963 cittadini Usa a cui viene vietato l'ingresso in Russia: tra loro anche il presidente Biden, Mark Zuckerberg e l'attore Morgan Freeman.

Telefonata Draghi-Zelensky

Nel colloquio telefonico di ieri, su iniziativa di Draghi, Zelensky ha ringraziato il premier italiano  soprattutto per il suo "incondizionato sostegno al cammino" del suo Paese verso l'Ue. I due leader si erano sentiti l'ultima volta meno di un mese fa, il 27 aprile, e in quell'occasione il premier italiano aveva ribadito che Roma era al fianco di Kiev contro l'aggressione russa. Concetto ribadito anche ieri, con il sostegno di Roma incanalato su tre direttrici: il sesto pacchetto di restrizioni Ue, lo sblocco dei porti ucraini, per far riprendere le esportazioni di grano, e il supporto a Kiev per l'ingresso nell'Unione europea.  

Zelensky ha "ringraziato" il collega italiano per il suo "incondizionato sostegno al cammino dell'Ucraina verso l'Ue". Sostenere la prospettiva europea dell'Ucraina è uno dei binari su cui si muove l'Italia per risolvere la crisi. L'altro, parallelo, è quello di tentare ogni via diplomatica per una pace tra Mosca e Kiev, che passi anche da un canale di comunicazione sempre aperto con i russi. Draghi lo ha ribadito anche nel suo recente viaggio a Washington, invitando Joe Biden a chiamare Vladimir Putin. Sempre negli Stati Uniti, nei giorni scorsi, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha presentato un piano di pace, consegnandolo al segretario generale dell'Onu Antonio Guterres.

Papa Francesco

"Il Papa potrebbe ancora continuare a svolgere un ruolo molto significativo in questo conflitto e nella sua risoluzione. Ci sono spazi". Lo ha detto il Segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, mons. Paul Richard Gallagher, in un'intervista a Vatican news al termine della sua missione in Ucraina. "Il presidente Zelensky ha detto che di fronte ad una guerra che continua, alla fine deve essere la diplomazia a risolvere le cose; le parti in conflitto devono arrivare al tavolo per negoziare", "risolvere il conflitto attraverso un dialogo diplomatico e politico", ha aggiunto ribadendo la possibilità di un ruolo della Santa Sede.