Pechino, 10 aprile 2022 - Shanghai sempre più stretta nella morsa del Covid. E cresce la rabbia nella megalopoli, da due settimane in lockdown, che oggi ha sfiorato oggi i 25mila contagi, con oltre mille infezioni accertate di trasmissione interna (1.006) a cui si aggiungono 23.937 casi asintomatici. Nonostante i numeri restino bassi rispetto a quelli di altri Paesi, Shanghai è l'epicentro della peggiore ondata di contagi in Cina dall'emergere del virus a Wuhan a fine 2019. E' la prima città dove la politica del 'Covid zero' è entrata in crisi.
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Tolleranza zero
La gravità della situazione è stata ribadita anche oggi dalle autorità locali. "La prevenzione e il controllo dell'epidemia a Shanghai sono ora nel momento più critico", ha dichiarato un funzionario della Commissione Municipale per la Sanità, Wu Qianyu, confermando che non ci saranno allentamenti rispetto alla 'linea dura', elogiata anche venerdì scorso dal presidente cinese, Xi Jinping. "Non possiamo tollerare il minimo rallentamento", ha detto il funzionario, "e dobbiamo fermare la diffusione dell'epidemia".
Manca anche il cibo
Le restrizioni in atto hanno provocato gravi disagi ai circa 26 milioni di residenti, con forti problemi nell'approvvigionamento di generi alimentari e di prima necessità tramite i gruppi di delivery, ingolfati dalle richieste. In molti casi, i residenti effettuano le ordinazioni già all'alba, nella speranza, spesso frustrata, di ricevere cibo e altri beni di prima necessità. Neppure l'intervento delle autorità locali sul fronte del delivery serve a placare la rabbia: le consegne arrivano con ritardi di molte ore, come si vede nel video di un residente straniero diffuso su Twitter, che mostra centinaia di lunch bag nei corridoi di un condominio in piena notte. I problemi con le consegne hanno generato tensioni anche più aspre tra i residenti e il personale sanitario e di sicurezza, con scene di tensione diffuse sui social. In base alle regole in vigore, solo il personale sanitario, i volontari, il personale delle consegne o coloro che sono muniti di un permesso speciale possono uscire di casa.
Bambini contagiati separati dai genitori
C'è poi un altro aspetto che sta facendo crescere la tensione: chiunque risulti positivo al tampone, inoltre, non può isolarsi nella propria abitazione, ma deve recarsi in strutture designate: a generare rabbia ci sono, poi, misure drastiche come quella di separare i bambini contagiati dai genitori, solo lievemente allentata nei giorni scorsi.
Aperto mega ospedale da 50mila posti letto
Ieri, intanto, ha aperto il Covid hospital più grande della città, realizzato per contrastare la diffusione della pandemia: la struttura conta di oltre 50mila posti letto e i primi pazienti sono già stati ricoverati. In totale, le strutture adibite alla quarantena dei contagiati da Covid-19 in città sono oltre cento, con oltre 160mila posti letto. La strada verso il ritorno alla normalità è ancora lunga: per vedere la fine delle restrizioni, secondo le previsioni degli esperti citate dal tabloid Global Times, bisognerà aspettare l'inizio di maggio.
Usa: evitate Shanghai
E nelle ultime ore è arrivata dal Dipartimento di Stato Usa la raccomandazione di evitare Shanghai, a causa dell'ondata di contagi, ma anche per la dura politica della Cina per contenerne la diffusione. L'invito ai connazionali è a "ripensare i viaggi nella Repubblica popolare cinese a causa dell'applicazione arbitraria di leggi locali e restrizioni relative al Covid-19", a "non viaggiare" verso la provincia di Jilin, Shanghai e Hong Kong "a causa delle restrizioni relative al Covid, compreso - appunto - il rischio che genitori e figli possano essere separati". Per l'ex colonia britannica sempre più nell'orbita di Pechino viene segnalata "l'applicazione arbitraria di normative locali". Autorizzata la "partenza volontaria" per lo staff diplomatico non essenziale a Shanghai e per i familiari.