Shanghai e Covid, nuovo record: 26mila contagi. A Guangzhou chiudono le scuole

Proteste per il reperimento di cibo e merci, si mobilita l'e-commerce. La rabbia dei cittadini e i video choc

Pechino, 11 aprile 2022 - Shanghai in lockdown: contagi da variante Omicron ormai a quota 26mila. Secondo l’ultimo aggiornamento della Commissione Nazionale per la Sanità, nella metropoli cinese si contano 914 contagi confermati e 25.173 casi asintomatici. Il numero è in lieve rialzo rispetto al dato di ieri, nonostante i casi confermati siano tornati sotto quota mille. Shanghai rimane l’epicentro dell’attuale ondata, la peggiore dallo scoppio dell’epidemia a Wuhan, a fine 2019. Mentre Guangzhou, il capoluogo del ricco Guangdong, avvia i test di massa per 18 milioni di persone, chiude le scuole in presenza fino al 17 aprile, autorizza i viaggi solo con un test fatto nell’arco delle 48 ore e sospende gli eventi pubblici. 

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Sommario

Covid, Shanghai è sempre nella stretta del lockdown
Covid, Shanghai è sempre nella stretta del lockdown

Da Wuhan a Guangzhou

E proprio Wuhan, la città simbolo del Coronavirus, è coinvolta dalla preoccupazione per la nuova ondata di contagi: chiunque debba prendere i mezzi pubblici, si legge in una nota emessa dall’amministrazione locale, deve essere in possesso di un certificato che provi di avere effettuato un tampone dall’esito negativo nelle ultime 48 ore. Più dure, però, le restrizioni a Guangzhou, su cui si concentrano le ultime preoccupazioni. Nell’hub manifatturiero nel sud-est del Paese si sono registrati 27 nuovi contagi, nove dei quali asintomatici.

Scuole chiuse e test per 18 milioni

Le autorità locali hanno ordinato la chiusura per almeno una settimana delle scuole elementari e medie, che saranno sostituite dalla didattica a distanza, e hanno chiesto ai residenti di non lasciare la città a meno di casi di necessità. Chiunque debba partire dovrà mostrare l’esito negativo di un tampone effettuato entro le ultime 48 ore. A Guangzhou al via un test di massa che coinvoglerà 18 milioni di persone.

Ma quanti sono i contagi?

La decisione sui test di massa è stata presa dopo che le autorità sanitarie hanno accertato domenica 18 contagi da Covid 19 e 9 casi di asintomatici.

Il prolungato lockdown ha innescato forti polemiche tra i residenti per le difficoltà nel reperimento di generi alimentari e di prima necessità, e per gli enormi ritardi nelle consegne.

Il video choc

Ed è diventato virale in rete il video di Shanghai, rilanciato dai social media, che mostra un addetto alla prevenzione, in tuta anti-Covid, picchiare a morte il cane di un contagiato. L'uomo non ha pietà del piccolo Corgi e lo uccide colpendolo per tre volte con una pala.

L'e-commerce si mobilita

Intanto, un numero crescente di colossi dell’e-commerce e di piattaforme di consegna di cibo a domicilio si sono uniti alla lotta contro la recrudescenza della variante Omicron a Shanghai al fine di assicurare la fornitura di beni di prima necessità nella megalopoli. Ieri le autorità locali hanno confermato che giganti dell’e-commerce come JD.com, le piattaforme online di consegna di cibo a domicilio Meituan ed Eleme, e le società di servizi di corrieri hanno collaborato con la città con l’obiettivo di provvedere alle necessità quotidiane per i residenti.

"Un campo di battaglia"

Con una popolazione di quasi 26 milioni di persone, Shanghai è attualmente diventata un campo di battaglia primario contro il virus. La rabbia dei residenti sottoposti a lockdown dal 28 marzo scorso si trasforma in proteste, con scene di caos e tensioni tra i cittadini e il personale sanitario e di sicurezza. I video circolanti sui social media hanno ripreso scene di saccheggio dei residenti di alcune aree, mentre in altri casi i cittadini si sono recati direttamente davanti alla sede di una stazione di polizia, violando quindi l’isolamento domiciliare: davanti al personale in tuta bianca e ai funzionari in divisa, hanno urlato la loro rabbia per le condizioni a cui sono sottoposti da settimane. La protesta si è fatta sentire anche dalle finestre dei compound della città. Un video mostra i condomini di un complesso residenziale che urlano il proprio incoraggiamento agli altri residenti, con scene che ricordano quelle viste a Wuhan all’inizio del 2020.

Zero contagi

La Cina è uno dei Paesi al mondo con le politiche più rigide nel contenimento della pandemia, e anche di fronte al forte malcontento la linea di “contagi zero” viene definita “l’unica via per uscire dall’attuale complessa situazione”, in un editoriale pubblicato oggi dal tabloid Global Times.  Shanghai è al centro dell’ondata attuale di contagi, e anche oggi ha segnato un nuovo record, superando quota 26mila casi (oltre 25mila dei quali asintomatici): per contrastare la diffusione del virus sono stati inviati oltre 38mila tra medici e membri del personale sanitario da varie province cinesi, e sono stati realizzati centri per l’isolamento che possono ospitare fino a 160mila persone. La linea dura voluta dal governo centrale non sembra, però, dare i frutti sperati contro l’attuale ondata, mentre i giorni passano e il bilancio economico e sociale del pugno di ferro contro il virus si fa sempre più insostenibile. 

Polemica Cina-Usa

La rigida linea di contenimento del Covid ha innescato preoccupazioni a livello internazionale e una nuova polemica tra Cina e Stati Uniti. L’Ambasciata statunitense in Cina ha emesso un avviso in cui chiede ai propri connazionali di “riconsiderare” eventuali viaggi in Cina, a causa dell’ondata di contagi e delle restrizioni in atto e dell’applicazione “arbitraria” delle leggi locali. La Cina, ha risposto il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian, è “fortemente insoddisfatta” e si oppone alle “accuse infondate” contro la politica anti-epidemica nazionale.

Disagi per le imprese

La rigida politica di contenimento del virus è stata criticata anche dalla Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina, in una lettera indirizzata alla vice premier cinese, Sun Chunlan, a capo del coordinamento nazionale contro l’epidemia. Le misure messe in atto hanno provocato “significativi disagi”, dalla logistica all’impianto produttivo, si legge nella lettera citata dall’agenzia Reuters, e a firma dello stesso presidente dell’associazione che riunisce le imprese europee in Cina, Joerg Wuttke. Tra le ultime aziende a fare le spese delle incertezze del lockdown c’è anche il produttore di veicoli elettrici Nio, che ha annunciato la sospensione della produzione e ritardi nelle consegne a causa delle restrizioni in atto in molte parti del Paese dove si trovano i suoi fornitori.

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Promesse di allentamenti

Le autorità di Shanghai promettono, intanto, i primi allentamenti, dopo le dimissioni di migliaia di pazienti dalle strutture adibite alla quarantena, e tentano di rassicurare i 26 milioni di abitanti sull’impegno per la regolarità delle forniture. Oltre diecimila pazienti sono stati dimessi nel fine settimana, e altri tremila pazienti sono stati dimessi oggi, secondo quanto annunciato dal direttore della Commissione Municipale della Sanità di Shanghai, Wu Jinglei.

Shanghai ha diviso le unità residenziali in tre categorie di rischio epidemico, permettendo a quelle dove non si registrano casi positivi da due settimane di condurre una “attività appropriata”, ha detto un funzionario della municipalità, Gu Honghui, citato dai media cinesi: sono ora 7.624 le aree ancora sigillate, a cui se ne aggiungono altre 2.640 soggette a controlli, e altre 7.565 “aree di prevenzione”, destinate alla riapertura. Il lockdown di Shanghai ha avuto anche un risvolto sportivo, con il ritiro dello Shanghai Port dalla Champions League asiatica, secondo quanto confermato dalla Asia Football Confederation.

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