Omicron, lo studio: "Meno pericolosa per i polmoni delle altre varianti"

Lo sostiene una ricerca di Cambridge. La variante 'sudafricana' aggira meglio gli anticorpi, ma così è anche meno rischiosa per l'apparato respiratorio

Staff medico Covid (Ansa)

Staff medico Covid (Ansa)

Londra, 19 dicembre 2021 - La variante Omicron potrebbe essere meno pericolosa per i polmoni rispetto ad altri ceppi Covid. Secondo uno studio del Cambridge Institute of Therapeutic Immunology and Infectious Disease, proprio le mutazioni sulla proteina spike, che permettono al virus di eludere meglio gli anticorpi, riducono anche la possibilità che si replichi nei polmoni. Il professore Ravindra Gupta, che ha condotto lo studio, ha osservato che "Omicron ha acquisito proprietà di evasione immunitaria compromettendo quelle associate alla replicazione e alla patogenicità".

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Ma lo stesso professore di microbiologia clinica a Cambridge riconosce che c'è ancora molto da approfondire sulla nuova variante: "Questo studio suggerisce che Omicron sembra essere diventato più immune evasivo, ma che le proprietà associate alla progressione della malattia possono essere attenuate in una certa misura. La crescita significativa di Omicron rappresenta tuttavia una grande sfida per la salute pubblica".

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Omicron è comunque molto più contagiosa della Delta, afferma un altro studio britannico dell'Imperial College di Londra. Il rischio di reinfezione con la nuova variante è di 5,4 volte in più rispetto alle attuali. Secondo il gruppo consultivo medico Sage è "quasi certo che ora ci siano centinaia di migliaia di nuove infezioni da Omicron al giorno" in Inghilterra.

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Negli Stati Uniti, dove l'Omicron si sta diffondendo rapidamente, l'immunologo della Casa Bianca Anthony Fauci ha affermato: ''Di sicuro sappiamo che omicron è più contagiosa, non siamo sicuri del tutto che sia meno grave. Sappiamo che in Sudafrica sembra che i contagiati abbiano meno probabilità di andare in ospedale e contrarre malattia grave, ma questo forse è dovuto al fatto anche che molti in Sudafrica hanno già contratto la alfa o la beta e quando sono guariti hanno tenuto un livello di immunità che li protegge, non necessariamente dal contagio, ma forse dal contrarre la malattia grave. Questa è una domanda ancora senza risposta, non si sa se il virus in sé è intrinsecamente meno virulento oppure le persone hanno un livello di immunità che evita la gravità''.