Domenica 13 Ottobre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

Il summit per il clima. Meloni fissa i paletti:: "Transizione ecologica, non ideologica"

A Dubai l’impegno di 116 Paesi per triplicare le rinnovabili entro il 2030. La premier: "Servono azioni ragionevoli". L’Ue stanzia 2,3 miliardi di euro.

Il summit per il clima. Meloni fissa i paletti:: "Transizione ecologica, non ideologica"

Il summit per il clima. Meloni fissa i paletti:: "Transizione ecologica, non ideologica"

Alla Cop 28 di Dubai la battaglia è sulle fonti fossili: senza una riduzione sostanziale entro il 2030, a partire dal carbone, la battaglia della crisi climatica sarà persa. Ben 116 Paesi hanno firmato ieri un impegno – non vincolante, per carità – a triplicare la produzione da energie rinnovabili entro il 2030 e per il raddoppio del tasso di miglioramento dell’efficienza energetica. Tra i firmatari ci sono Stati Uniti, Regno Unito, Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Giappone, Messico e Unione europea, oltre ad alcuni degli Stati che ne fanno parte (Spagna, Francia, Portogallo e Italia). Ma tra i principali assenti figurano Cina, India e Russia.

L’Italia promette il suo impegno, con la premier Giorgia Meloni che ha parlato di "azione ragionevole ma concreta". "L’uscita dai combustibili fossili – ha detto intervenendo in plenaria – è un obiettivo che dobbiamo centrare, ma la tempistica deve essere sostenibile: la sostenibilità climatico-ecologica deve camminare insieme alla sostenibilità sociale e a quella economica, altrimenti ci porta dritti alla deindustrializzazione. L’Italia facendo la sua parte nel processo di decarbonizzazione in modo pragmatico con un approccio che rispetti la neutralità tecnologica libero da radicalismo".

"Se vogliamo essere efficaci – ha sottolineato – serve infatti una transizione ecologica non ideologica. Se la transizione comporta costi insostenibili la condanniamo al fallimento". E ha aggiunto: "Stiamo gradualmente sostituendo la produzione di energia da fonti fossili con le rinnovabili, abbiamo adottato un nuovo Piano Energia e clima e stiamo investendo risorse e attenzione sui biocarburanti. Nel contesto europeo, abbiamo tracciato un percorso verso la neutralità del carbonio entro il 2050 e per ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030".

Il punto chiave anche alla conferenza di Dubai è come abbandonare le fonti fossili. "Oggi la persistenza del carbone nel mix energetico è la sfida numero uno – ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen – e bisogna identificare le giuste soluzioni per eliminarlo gradualmente, ma bisogna agire anche a livello globale. Nei prossimi due anni investiremo 2,3 miliardi del bilancio Ue per sostenere la transizione energetica nel nostro vicinato e nel mondo".

Molto devono fare anche le aziende energetiche e le utility. "Dobbiamo trovare un modo – ha detto Fatih Birol, direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia – per ridurre il consumo di combustibili fossili. I produttori di petrolio e gas devono convertire le loro attività in energia rinnovabile o affrontare un forte declino economico. Attualmente solo il 2,5% degli investimenti di capitale delle compagnie petrolifere e del gas va verso l’energia rinnovabile, e questo non basta".

I cinquanta maggiori produttori di petrolio e gas hanno appena firmato un accordo per ridurre le loro emissioni di carbonio a zero netto entro il 2050 e ridurre le emissioni di metano a zero entro il 2030, impegni che alcune aziende come Eni, avevano già preso. "Crediamo che questo sia una delle iniziative più rilevanti di Cop 28 e noi l’abbiamo supportata fin dal suo concepimento perché si tratta di obiettivi stabiliti con realismo e pragmatismo" ha commentato l’ad di Eni, Claudio Descalzi. È una azione sulla linea degli interventi "ragionevoli ma concreti" esposta dalla premier Meloni.

Ma, per citare ancora la premier, "anche se ci sono ragioni per essere ottimisti, l’obiettivo resta lontano". Già. Quello del contenimento del riscaldamento entro 1,5 gradi dall’epoca preindustriale, è ormai irrealistico, mentre restare entro i due gradi dipenderà da noi. È una sfida molto dura ma possibile. Volendo.