La polizia della Florida torna al centro della bufera. Questa volta la vittima è un militare dell’aereonautica Usa di 23 anni, ucciso a sangue freddo a casa sua. L’afroamericano Roger Fortson (foto) è morto il 3 maggio nell’abitazione a 8 km dallo Special Operations Wing di Hurlburt Field, dove il giovane era di stanza. Secondo la famiglia, la polizia ha fatto irruzione nella casa sbagliata, mentre le forze dell’ordine sostengono che l’agente abbia sparato agendo per legittima difesa dopo aver visto il giovane armato di pistola.
Le immagini catturate dalla bodycam del poliziotto (ora in congedo amministrativo) sono drammatiche. La telecamera riprende la polizia che arriva negli appartamenti dove viveva Fortson e viene condotta verso un ascensore da un testimone che sosteneva di aver sentito urla e liti provenire da una delle case. L’agente (vicesceriffo) si avvicina all’ingresso, bussa annunciandosi come un membro "dell’ufficio dello sceriffo", e quando l’aviere apre la porta tenendo in mano una pistola (legalmente registrata) spara sei colpi contro di lui. Mentre Fortson è a terra ferito, il poliziotto gli urla "butta la pistola" e la vittima risponde "non ce l’ho".
Il giovane viene poi portato in ospedale, dove muore. Il giovane era in videochiamata con un amico, e proprio lui ha riferito che Fortson ha sentito bussare, ha chiesto chi era ma non ha ricevuto risposta, poi ha sentito bussare nuovamente in modo "molto aggressivo" ma non ha visto nessuno guardando attraverso lo spioncino.