Afghanistan, bloccate a Kabul 81 studentesse della Sapienza. Allerta Usa per nuovo attacco

Le studentesse: "Riusciremo a realizzare nostro sogno?". Caos nella capitale. Scontri fuori dalle banche. I talebani tagliano internet e le comunicazioni al Panshir, centro della resistenza. Francia e Gb chiedono una "Safe Zone" Ultim'ora: Afghanistan, esplosione a Kabul: colonna di fumo in cielo

Talibani per le vie di Kabul (Ansa)

Talibani per le vie di Kabul (Ansa)

Kabul, 29 agosto 2021 - E' sempre più drammatica la situazione in Afghanistan. A Kabul è caos davanti alle banche, mentre si temono nuovi attentati all'aeroporto. Intanto l'università La Sapienza di Roma lancia l'allarme per 81 sue studentesse afgane ancora bloccate nella capitale. Nell'attesa di prendere il "pieno controllo" dello scalo appena tutti i militari e civili Usa se ne saranno andati, i talebani vietano le classi miste negli atenei e le voci femminili in redio e tv nella provincia di Kandahar.

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Sommario

La Sapienza: "Bloccate a Kabul 81 studentesse"

Mancano all'appello tra coloro che sono stati evacuati attraverso il ponte aereo italiano 81 studentesse afgane dell'università La Sapienza di Roma. "Erano sulla lista del ministero della Difesa per essere trasferite in Italia, ma a causa dell'attentato di tre giorni fa non sono riuscite a entrare in aeroporto e sono dovute tornare indietro", fanno sapere il rettore Eugenio Gaudio e il prorettore agli affari internazionali Bruno Botta.

"Dopo l'esplosione - ha spiegato Botta al Gr Rai - le cose si sono complicate, siamo in contatto con l'unità di crisi della Farnesina che sta facendo tutto il possibile per aiutarci e ha detto che non lascerà soli gli studenti della Sapienza. La preoccupazione maggiore è per le studentesse andate da Herat fino a Kabul per imbarcarsi e che, se dovessero tornare indietro, rischiano rappresaglie". La speranza ora è che il gruppo possa viaggiare su voli di altri Stati, quando ce ne saranno.

Assieme alle 81 studentesse, sarebbero circa 200 gli studenti che l'Università La Sapienza sta cercando di condurre a Roma per studiare. Botta conferma che "un gruppo di 90 studenti di cui 81 donne, ha già passato la pre-selezione online per iscriversi ai nostri corsi - spiega Botta - tutti sono poi andati al consolato per avere il visto e venire in Italia". Era il gruppo già in lista a cui se ne aggiungono altri. "Stiamo lavorando anche per condurre in Italia gli altri 100 che non hanno passato la pre-selezione - ha detto il prorettore -. Vogliamo dare anche a loro la possibilità di studiare a Roma. I ministeri stanno tentando ogni via diplomatica per riuscire a condurre in Italia tutto questo gruppo di circa 200 studenti. Abbiamo dato priorità ai primi che hanno vinto la pre-selezione ma stiamo cercando di aggiungere tutti gli altri. Abbiamo scoperto che ci sono anche dei bambini, figli di studentesse, per cui nel gruppo è stato fatto un ulteriore gruppo a parte. Inoltre - ha concluso il prorettore - siamo in contatto con le Università di Padova e Firenze perché anche loro hanno studenti. Insomma, vogliamo aiutare questi ragazzi e fare in modo che possano studiare in Italia"

Le studentesse: "Riusciremo a realizzare nostro sogno?"

"Riusciremo a raggiungere l'Italia? Possiamo realizzare il nostro sogno?". Sono le parole di alcune delle studentesse afghane che avrebbero dovuto raggiungere l'Italia per studiare all'università La Sapienza di Roma ma che sono rimaste bloccate dal primo attentato a Kabul. A riferirlo è il prorettore dell'Ateneo Bruno Botta. "Hanno paura, hanno il terrore che non possano venire in Italia - spiega Botta - che il loro sogno si infranga, sono affrante, ma nonostante tutte le difficoltà noi siamo fiduciosi".

Le ragazze hanno tutte tra i 19 ed i 22 anni. "Ci sono anche 3/4 bambini. Uno ad esempio - prosegue il prorettore - è il figlio o la figlia, non so con precisione, di un docente afghano che ha chiesto di venire in Italia con tutta la famiglia". La fiducia di Botta è alimentata dal fatto che l'attenzione sulla vicenda è altissima. "Oggi avrò ricevuto - riferisce - una cinquantina di telefonate. E la rettrice Polimeni sta tenendo i contatti con i politici, quindi ci auguriamo che alla fine la situazione si possa risolvere positivamente".

Scontri davanti alle banche

Centinaia di persone sono ammassate fuori dalle banche di Kabul nella speranza di riuscire a prelevare qualche soldo dai bancomat o dai loro conti che sono stati inaccessibili da quando i talebani hanno ripreso il potere. Secondo la tv Al Jazeera, ci sono stati scontri davanti ad alcuni istituti di credito con i talebani che hanno lanciato sassi per disperdere la folla.

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Allerta Usa per nuovo attentato

La minaccia "credibile" di nuovi attentati incombe sull'aeroporto di Kabul. Dopo la strage di giovedì dell'Isis-K mentre erano in corso le operazioni di evacuazione, l'ambasciata Usa ha avvertito di una nuova "minaccia credibile". Anche il presidente, Joe Biden, ha rinnovato l'allerta, parlando di "probabile nuovo attacco nelle prossime 24-36 ore", cioè prima della scadenza del 31 agosto entro cui è previsto il ritiro definitivo del contingente americano. E oggi è tornato in patria l'ultimo aereo militare britannico. A bordo del velivolo atterrato alla base di Brize Norton nell'Oxfordshire, c'erano l'ambasciatore britannico, sir Laurie Bristow, diplomatici e militari.

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I talebani tagliano le comunicazioni al Panshir

Intanto i talebani hanno tagliato quasi tutte le reti internet e i servizi di telecomunicazione in Panshir, la provincia nel Nord-Est diventata il centro della resistenza. Lo riferiscono fonti locali alla Bcc. Per l'ambasciatore russo a Kabul Dmitry Zhirnov - scrive il Guardian - gli studenti coranici potrebbero conquistare il Panshir a breve.

Ucciso musicista flok

L'ex ministro dell'Interno afghano, Masoud Andarabi, denuncia via Twitter l'uccisione dl un musicista folk da parte dei talebani. L'assassino dell'artista Fawad Andarabi, noto a livello nazionale, è avvenuto ad Andarab, nella parte meridionale della provincia di Baghlan. Il musicista sarebbe stato trascinato fuori casa dai talebani che gli hanno poi sparato.

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Francia-Gb: Safe Zone a Kabul

Francia e Regno Unito chiederanno lunedì al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite la creazione a Kabul di una "Safe Zone" per consentire il proseguimento delle operazioni umanitarie sul posto e proteggere le persone che cercano di lasciare l' Afghanistan dopo il 31 agosto. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al Journal du Dimanche. In vista della riunione al Palazzo di Vetro, Londra e Parigi stanno elaborando un "progetto di risoluzione" che "mira a definire, sotto il controllo dell'Onu, una zona sicura a Kabul", ha annunciato Macron.