Lunedì 29 Aprile 2024

Elezioni, una lettera al giorno: L come Legge elettorale

Sarà il famoso (o famigerato) Rosatellum a determinare le sorti del prossimo parlamento. Con il pericolo dell'effetto flipper. Ecco che cosa è

Ettore Rosato, padre del Rosatellum (ANSA)

Ettore Rosato, padre del Rosatellum (ANSA)

Legge elettorale

Il combinato è di quelli che non si sono mai verificati prima; una legge elettorale scritta per eleggere un Parlamento di oltre 100 persone applicato alla prima elezione politica con il taglio dei parlamentari previsto dalla legge voluta dal M5s incorporato. Ecco, già questo mix fa capire che il risultato che verrà scritto dalle regole del Rosatellum, la legge elettorale ideata dal renziano Ettore Rosato, potrà solo essere figlio di un pasticcio, per certi versi diabolico. Il Rosatellum favorisce chi gioca in coalizione, ma in questa tornata, dovrà soprattutto stabilire se il tandem solitario Renzi- Calenda, o quello del M5s di Conte, ha più favorito il centrodestra o ha più favorito il centrosinistra, drenando voti all’uno o all’altro campo con tutto quello che questo comporta per le alchimie per il dopo in vista delle alleanze possibili. Perché questa legge elettorale, nata con tutt’altro scopo, in tempi diversi, con cui si attribuisce un terzo dei voti con l’uninominale e il resto con il proporzionale, determinerà non solo i rapporti di forza tra gli schieramenti e dentro le coalizioni quando ci sono, ma pure dentro gli stessi partiti. Con i seggi vinti nell’uninominale, quelli che scatteranno nei listini e l’incognita dei seggi attribuiti con l’effetto “flipper” - che non rende automatico capire dove i partiti vedranno scattare i seggi che spetterebbero loro se non dopo “aggiustamenti” tra circoscrizioni in base ai risultati ottenuti sul piano nazionale - il caos sarà servito. Questo implica che a monte i partiti non possono sapere con assoluta certezza nemmeno quali sono i posti sicuri in lista. Per dire che i meccanismi bizzarri e bizzosi della legge elettorale contribuiranno non solo a determinare le tattiche post elettorali, ma pure la composizione della rappresentanza parlamentare dei singoli partiti. Tradotto rispetto al Terzo polo e ai grillini: quanti calendiani verranno eletti? E quanti renziani? E quanti del M5s? La questione non è di piccolo conto per i caratteri e l’indole soprattutto di Renzi e Calenda, ma anche per i 5 stelle. Questi ultimi usciranno senza’altro ridimensionati, ma se i sondaggi dovessero trovare conferma, il 13% dei voti dei contiani potrebbe essere la scheggia impazzita dentro le Camere. Come sempre, del resto, ma stavolta con qualche timore in più.