Piazza Affari ha resistito al pessimismo sul taglio dei tassi, reso meno imminente dalla ripresa dell'inflazione in Europa e dalla resilienza del mercato del lavoro americano, e ha chiuso con un lieve rialzo (+0,12%), facendo meglio delle altre Borse europee e archiviando la prima settimana dell'anno poco sopra i livelli di fine 2023. A sostenere il listino milanese sono state le banche, i cui utili sono stati influenzati positivamente dai tassi ancora alti. In cima al listino si sono posizionate Bper (+2%), Saipem (+1,9%), Banco Bpm (+1,7%), Intesa (+1,2%), Prysmian (+1,1%) e Iveco (+1%). Bene anche Erg (+0,8%), Diasorin (+0,8%), Mediobanca (+0,8%) e Unicredit (+0,7%), mentre in fondo al Ftse Mib si sono collocate Recordati (-1,4%), Inwit (-1,1%), Fineco (-1,1%) e Campari (-1%), penalizzata dall'avvio di un'indagine antidumping della Cina sui liquori europei, con al seguito Stm (-0,8%), Leonardo (-0,8%) ed Enel (-0,5%). Fuori dal listino principale male Saras (-6,2%), dopo che il colosso del trading di commodities Trafigura ha ridotto la sua quota dal 15% al 13,2%, mentre ha corso Ariston (+4,9%), su cui Barclays ha iniziato la copertura con giudizio 'overweight'.
Venerdì 14 Febbraio 2025
Ultima oraBorsa, Milano sostiene banche e Saipem, Saras crolla