"I rischi per la stabilità dei prezzi si sono ridimensionati e si stanno realizzando le condizioni per avviare un allentamento monetario". Così il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta (foto), nella sua relazione all’Assemblea, offre un assist alla Bce in vista del probabile taglio dei tassi, previsto per giugno. E proprio l’attuazione della politica monetaria orientata alla stabilità dei prezzi si è riflessa sui risultati del bilancio 2023 di Via Nazionale, che ha chiuso con una perdita lorda di 7,1 miliardi. Un rosso atteso e non inedito, che è stato compensato dall’uso di 5,6 miliardi del fondi rischi generali, il quale conta comunque ancora quasi 30 miliardi, e da 2,3 miliardi di recupero fiscale. Uno scotto da pagare per raffreddare l’inflazione che ha colpito famiglie e imprese e che comunque non peserà sullo Stato. Ai partecipanti al capitale, in primis gli enti previdenziali che ne detengono il 25% oltre a fondi, banche e assicurazioni, che hanno approvato il bilancio nel corso dell’assemblea, il governatore ha annunciato che andranno 200 milioni più 140 del fondo di stabilizzazione.
L’utile lordo, a meno di nuove e imprevedibili emergenze o cambi di scenari, tornerà solo nel 2025 e per il prossimo anno presumibilmente si tornerà ad attingere al fondo rischi, ben foraggiato grazie a "scelte di prudenza" degli scorsi anni. Nel frattempo la banca ha visto crescere i suoi dipendenti di 128 persone, a 6.968 unità, e la spesa per il personale, che ha tenuto conto della crescita dell’inflazione. E in crescita sono anche le retribuzioni dei vertici: lo stipendio del governatore sale da 450 a 480mila euro, con aumenti simili anche per gli altri componenti del direttorio.
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