Bankitalia: misure su contante contro modernizzazione. "Agli esercenti costa meno il Pos"

"Interventi contrastano con l'esigenza di ridurre l'evasione fiscale". Sul reddito di cittadinanza: "Presenta criticità, ma senza avremmo avuto un milione di poveri in più". La flat tax "aumenta discrepanze, dipendenti penalizzati"

Roma, 5 dicembre 2022 - Bankitalia dice la sua sulla manovra e interviene senza esitazioni nel dibattito sul contante e sulle soglie all'obbligo del Pos per i negozianti. Nel mirino anche la tregua fiscale. Entrambi gli interventi sarebbero contro la "modernizzazione dell'Italia", con la gestione del contante che, secondo Palazzo Koch, costerebbe agli esercenti più dei pagamenti elettronici. Ieri Giorgia Meloni ha aperto alla possibilità di rivedere la soglia dei 60 euro per l'obbligo del Pos. "È indicativa, può essere anche più bassa", ha detto la premier. 

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Sommario

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Bankitalia sul contante

"Le disposizioni in materia di pagamenti in contante e l'introduzione di istituti che riducono l'onere tributario per i contribuenti non in regola (il riferimento è anche alla pace fiscale, ndr) rischiano di entrare in contrasto con la spinta alla modernizzazione del Paese che anima il Pnrr e con l'esigenza di continuare a ridurre l'evasione fiscale", dice Fabrizio Balassone, capo del Servizio Struttura Economica del Dipartimento Economia e Statistica di Via Nazionale, in audizione sulla manovra. 

La sede di Banca d'Italia (Ansa)
La sede di Banca d'Italia (Ansa)

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E aggiunge: "Le nostre stime indicano che, per gli esercenti, il costo del contante in percentuale dell'importo della transazione è superiore a quello delle carte di debito e credito". Quindi ricorda che "anche il contante ha costi legati alla sicurezza (come quelli connessi con furti, trasporto valori, assicurazione)". 

Reddito di cittadinanza

A proposito del reddito di cittadinanza, Balassone dice che la sua introduzione rappresenta "una tappa significativa nell'ammodernamento del welfare del nostro Paese" e secondo l'Inps senza reddito nel 2020 ci sarebbero stati "un milione di individui poveri in più". L'attuale assetto, però, ha delle criticità soprattutto come misura di accompagnamento al lavoro, e la "riforma annunciata dal governo potrebbe rafforzare" questo aspetto, aggiunge.

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Le coperture alla manovra

"Tra le coperture la principale misura di entrata è l'introduzione di prelievi temporanei sulle imprese del settore energetico (4 miliardi il prossimo anno)", spiega Balassone. "Dal lato delle spese i maggiori risparmi derivano dalla modifica dei criteri di indicizzazione al costo della vita delle pensioni (3,3 miliardi nel 2023 e circa 6,5 in ciascuno dei due anni successivi, al lordo degli effetti sulle entrate)", aggiunge. "Tra i provvedimenti che accrescono le spese si segnalano per entità quelli relativi alla sanità, al pubblico impiego e alle pensioni (complessivamente 4,9 miliardi nel 2023)". 

Flat tax

Sulla flat tax: "L'ampliamento della platea dei contribuenti che accedono al regime forfetario restringe ulteriormente l'ambito di applicazione della progressività nel nostro sistema di imposizione personale sui redditi, che come noto è garantita dall'Irpef", dice ancora Balassone. "Come già evidenziato dalla Banca d'Italia, la sussistenza di regimi fiscali eccessivamente differenziati tra differenti tipologie di lavoratori pone anche un rilevante tema di equità orizzontale, con il rischio di trattare in modo ingiustificatamente dissimile individui con la stessa capacità contributiva", spiega.

E aggiunge che la flat tax comporta una penalizzazione dei dipendenti sottoposti a Irpef in quanto "gli eventuali adeguamenti delle retribuzioni alla maggiore inflazione comporteranno una quota più ampia di reddito assoggettata ad aliquota marginale più elevata (il cosiddetto drenaggio fiscale), cui invece i contribuenti del regime forfetario non sono sottoposti".

Anche limitandosi all'area del reddito di impresa o da lavoro autonomo, il regime decisamente più favorevole garantito al di sotto di determinate soglie di giro d'affari "può condurre, come le prime evidenze empiriche mostrano, a scelte organizzative subottimali e incentivare l'evasione per evitare l'aggravio fiscale in cui si incorre al superamento delle stesse". L'introduzione della flat tax incrementale "sebbene possa attutire le differenze di trattamento tra lavoratori autonomi e imprenditori con ricavi sotto o sopra la soglia di accesso al regime forfetario, difficilmente potrà eliminare l'eccessiva concentrazione dei fatturati dichiarati su valori appena inferiori alla soglia".

Conclude Balassone: "Per evitare che la stratificazione nel tempo di regimi speciali crei ulteriori spazi per comportamenti elusivi ed evasivi occorrerebbe mirare a una riforma organica del complessivo sistema fiscale, con l'obiettivo di semplificarlo e di accrescerne l'equità". 

Debito pubblico

Secondo Bankitalia è fondamentale non discostarsi dalla "politica di bilancio" che "mira ad un'ulteriore riduzione del rapporto debito/prodotto nel triennio di programmato". Dice Balassone: "Dato l'alto livello del debito pubblico, la richiamata incertezza sulle prospettive economiche e gli elevati livelli dei tassi di interesse, mantenere fermo questo obiettivo è una scelta necessaria".